Chi pagherà per il prestito all’Ucraina?

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Chi pagherà per il prestito all’Ucraina? I Paesi membri dell'Ue hanno dato il via libera all'emissione di un prestito per sostenere l’economia dell’Ucraina, utilizzando come garanzia gli asset congelati della Banca centrale russa. I nodi giuridici e il ruolo degli Usa. Il punto di Liturri Prosegue con grande affanno la corsa per fornire all’Ucraina un prestito di 50 miliardi di dollari, decisivo per le sorti del Paese nei prossimi mesi. (Start Magazine)

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PUBBLICITÀ Il piano dell'Ue per ottenere un prestito di 35 miliardi di euro per l'Ucraina comporta un cambiamento chiave nel regime di sanzioni che l'Ungheria sta finora bloccando in attesa di capire chi vincerà tra Kamala Harris e Donald Trump (Euronews Italiano)

Il Consiglio europeo ha istituito un nuovo quadro di sanzioni in risposta alle azioni destabilizzanti della Russia condotte all’estero. Il quadro consentirà all’Unione Europea di adottare misure nei confronti di individui e entità coinvolti in azioni e politiche del governo russo volte a minare i valori fondamentali dell’Unione e degli Stati membri e compromettere la loro indipendenza, sicurezza e integrità. (Ultima Voce)

Gli extraprofitti guadagnati sui beni russi congelati in Europa saranno utilizzati per rimborsare gradualmente il prestito multimiliardario concesso a Kiev per sostenere la sua economia I Paesi dell'Unione europea hanno dato il via libera a un piano senza precedenti per l'emissione di un prestito di 35 miliardi di euro a sostegno dell'economia dell'Ucraina, colpita dalla guerra, utilizzando come garanzia gli interessi sugli asset congelati della Banca centrale russa (Euronews Italiano)

Sanzioni ai beni russi. Orban blocca l’Europa

La decisione dell’Ungheria di non sostenere la modifica delle sanzioni dell’Unione Europea sugli asset immobilizzati della Russia rappresenta un’importante battuta d’arresto per i piani del G7, che mira a utilizzare i profitti generati da questi beni per finanziare un prestito di 45 miliardi di euro all’Ucraina. (Notizie Geopolitiche)

E a bloccare tutto è ancora l’Ungheria, presidente di turno dell’Ue, che con il ministro delle Finanze Mihàly Varga, a margine della riunione dell’Eurogruppo, ribadisce la propria contrarietà all’estensione da 6 a 36 mesi della durata del rinnovo al congelamento degli asset russi. (Il Fatto Quotidiano)

Il terreno di scontro è il prestito da 50 miliardi di dollari all’Ucraina deciso su impulso di Washington con a garanzia gli asset della Banca Centrale russa immobilizzati in Europa. La storia è sempre la stessa: Budapest dice no. (QUOTIDIANO NAZIONALE)