Byd nel mirino dell’Ue: indagine su sussidi cinesi in Ungheria
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La Commissione europea ha avviato un’indagine su presunti sussidi cinesi alla fabbrica ungherese di Byd. Se confermati aiuti di Stato sleali, Bruxelles potrebbe imporre misure correttive. Ecco perché La Commissione europea ha avviato un’indagine preliminare per verificare se la Cina abbia fornito sussidi ingiustificati alla fabbrica ungherese di Byd, la casa automobilistica cinese in forte espansione nel settore dell’auto elettrica. (FIRSTonline)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Al Forum automotive in corso a Milano gli attori del mercato — da Anfia a Federauto e Unrae, passando per i sindacati del settore — si sono confrontati sulle possibili vie d’uscita. L’indiscrezione, contenuta in un rapporto Reuters, è piombata ieri nella discussione sul futuro dell’auto in Europa e in Italia. (Corriere della Sera)
Napoletano di nascita, laureato in giurisprudenza, è giornalista pubblicista con la passione per il motorsport e l'automotive con un occhio alle innovazioni e alla storia della F1. Il suo motto: ''I believe that everyone has a calling, Motorsport is my true passion!''. (Virgilio)
Si è svolta tra il pomeriggio di lunedì 17 e la mattina di martedì 18 marzo a Milano l’edizione speciale di #FORUMAutoMotive, l’evento dedicato al futuro della mobilità giunto al suo decimo anniversario. (l'Automobile - ACI)
Alfredo Altavilla, Special Advisor Europa di BYD è intervenuto ieri all’evento promosso da #FORUMAutoMotive, il movimento di opinione che si batte per una mobilità libera da pregiudizi e ideologie, in occasione del decennale delle sue attività Protagonista di un’intervista “one-to-one”, con il giornalista Pierluigi Bonora, promotore di #FORUMAutoMotive, ha affrontato i temi caldi del settore automotive, come l’avanzata dei brand cinesi; l’effetto delle politiche di Donald Trump sul mercato automotive mondiale; il “Piano d’azione” messo a punto dalla Commissione UE; le strategie di lancio dei nuovi modelli BYD, insieme all’arricchimento della gamma con il brand Denza, e la graduale “europeizzazione”, grazie alle prossime produzioni in Ungheria e Turchia, del gruppo di Shenzhen. (LA STAMPA Finanza)