In Piemonte i bambini dell’ospedale Kiev. Cirio: “Trasporto in sicurezza con ambasciata e governo”

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La Repubblica ESTERI

Il Piemonte è disponibile ad accogliere i bambini che erano ricoverati all'ospedale pediatrico bombardato questa mattina a Kiev. Lo sottolinea il presidente della Regione, Alberto Cirio, in queste ore a Roma. "Il console onorario Dario Arrigotti - spiega Cirio - mi ha contattato questa mattina per informarmi di quanto accaduto a Kiev. Mi sono confrontato con Tajani e, insieme all'assessore alla Sanità Federico Riboldi, abbiamo dato l'immediata disponibilità del Piemonte, e in particolare dell'ospedale pediatrico Regina Margherita di Torino, ad accogliere i piccoli pazienti che devono essere sfollati dall'ospedale". (La Repubblica)

Se ne è parlato anche su altre testate

Volevo percepire la reazione della massa (per quello che vale) alla strage nell’ospedale pediatrico di Kiev. Non che avessi bisogno di una riprova ma nelle ultime 24 ore ho volutamente messo gli occhi, fissi, sui miei social dove ho il riscontro di una bella fetta della società. (Panorama)

Una mia paziente era in cura da me, perché era rimasta gravemente traumatizzata da un precedente bombardamento nel suo villaggio. «Questi bambini non si riprenderanno mai più. (La Stampa)

Droni ucraini hanno attaccato stanotte tre regioni russe, rendono noto le autorità locali: decine di velivoli senza polita sarebbero stati abbattuti sull'oblast di Rostov; in quella di Belgorod si registra almeno una vittima; segnalati attacchi anche sulla regione di Voronezh. (ilgazzettino.it)

Il commento/ Piazze e leader, così si ammala la democrazia

In guerra (salvo per chi ha sottoscritto le Convenzioni di Ginevra e mantiene la parola data) tutto è lecito. Se Volodymyr Zelensky inviasse dei sicari ad uccidere Vladimir Putin, ed essi avessero successo, chissà che questo non potrebbe portare alla fine del conflitto. (Italia Oggi)

Voleva tornare in Ucraina a un anno di distanza dal suo primo viaggio, e la manifestazione per la pace in programma giovedì 11 luglio a Kiev gli è parsa l’occasione giusta. Piero Pieri, cesenate di 77 anni, docente di Letteratura al Dams di Bologna, in pensione, è salito in sella alla sua moto ed è partito. (La Repubblica)

E le bombe tirate da Netanyahu sono assai più esecrabili di quelle lanciate da Putin. Evidentemente per tanti di noi, cittadini d’Occidente, la vita di un bambino ucraino vale molto di meno di quella di un bambino palestinese. (ilmessaggero.it)