Manipolazioni, censure e intimidazioni contro Georgescu. In salita e piena di insidie la strada verso le Elezioni Presidenziali in Romania (Vladimir Volcic)
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Le prossime elezioni presidenziali in Romania sono rimandate di 6-7 mesi, lasciando spazio a un lungo periodo di incertezza e tensione politica. In un contesto di crescente polarizzazione, il candidato indipendente Călin Georgescu, figura centrale di questa competizione, è diventato bersaglio di campagne diffamatorie e misure intimidatorie che mettono in discussione la trasparenza e la democraticità del processo elettorale. (Farodiroma)
La notizia riportata su altri media
Se da una parte il candidato sovranista Georgescu, su cui pendono le ombre di un finanziamento esterno della campagna, ha auspicato che si passi a breve di nuovo a un secondo turno, annullando la decisione dell'Alta Corte, dall'altro Lasconi, che ha guidato il fronte filo-Ue, ha dichiarato che si candiderà ancora anche se le elezioni dovessero essere ancora annullate. (Tiscali Notizie)
– Calin Georgescu è il nome che, da qualche settimana, preoccupa l’establishment politico rumeno e gli alleati del Paesi balcanico, Unione Europea e Stati Uniti in primis. A seguito della pubblicazione di alcuni documenti segreti dell’intelligence, che mettevano in luce finanziamenti illeciti e la presenza di un “attore statale straniero”, la Corte costituzionale ha deciso di cancellare le elezioni e ripeterle da capo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Parliamo dalla Romania. E facciamo senza ipocrisie. Perché quanto successo in un Paese democratico, membro dell’Unione Europea e della Nato, è qualcosa di davvero incredibile. (Nicola Porro)
Le formazioni che guardano più a Bruxelles che a Mosca vogliono sfruttare l’annullamento del voto per le presidenziali da parte della Corte Costituzionale a causa di “ingerenze russe” per formare uno scudo contro l… (L'HuffPost)
La Romania ha trascorso negli ultimi giorni il periodo più tormentato della sua storia post-comunista, iniziata con la Rivoluzione dell’89. (Osservatorio Balcani e Caucaso)
BUCAREST – Sotto le ceneri di una Romania tramortita dall’inedito stop in extremis delle presidenziali, cova la brace degli estremisti di destra arruolati da Mosca per demolire il sostegno all’Ucraina di un Paese cruciale per Nato e Ue. (la Repubblica)