I piani dell’Italia per lanciarsi nel devastante business delle estrazioni minerarie marine

I piani dell’Italia per lanciarsi nel devastante business delle estrazioni minerarie marine
Articolo Precedente

next
Articolo Successivo

next
L'INDIPENDENTE ESTERI

Il 20 giugno scorso il governo italiano ha approvato un decreto che dà via libera ai progetti di ricerca di "materie prime critiche" - ossia minerali necessari all'industria elettrica - nelle acque territoriali. Si tratta della mossa con la quale l'Italia vuole entrare nel settore del "deep sea mining", cioè la ricerca di minerali nei fondali marini più profondi. Una pratica sotto accusa a livello internazionale e controversa anche a livello europeo, con Paesi come la Francia che ne chiedono il divieto a causa delle possibili e sconosciute conseguenza sugli ecosistemi marini. (L'INDIPENDENTE)

Ne parlano anche altri media

Il Commissario Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka ha partecipato all’evento dell’Unione Industriali Napoli (Impresa Italiana)

All’incontro a Brasilia con il presidente brasiliano Luis Inácio Lula erano presenti anche l’Ad di Enel Flavio Cattaneo, il direttore Relazioni Esterne Nicolò Mardegan e Antonio Scala, Country Manager Brasile di Enel. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Trasferimento ricerca-industria: miracolo a Piedimonte S.G., taglio del nastro per Power4Future

È il cosiddetto deep sea mining, l’estrattivismo minerario in mare profondo, sulle cui sorti torna a decidere dal 15 luglio in Giamaica l’International Seabed Authority (Isa), l’ente intergovernativo chiamato a regolamentare queste attività nei fondali oceanici. (il manifesto)

Domani, martedì 16 luglio con inizio alle 11 è fissata la cerimonia che prevede il taglio del nastro da parte del ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso e dell’amministratore delegato e direttore generale di Fincantieri Giarroberto Folgiero. (Frosinone News)