Il Gimbe smentisce Meloni sulla Sanità: "Calcolatrice alla mano i conti non tornano, mancano 19 miliardi"
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Ancora problemi di calcolatrice per la premier Giorgia Meloni e per il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti. Con la manovra 2025 che inizia il suo iter parlamentare con le audizioni, emergono tutte le criticità celate nei vari capitoli della legge di bilancio che il Parlamento dovrà approvare entro la fine dell'anno. E su uno dei capitoli maggiormente sotto i riflettori, la Sanità, sembra che i conti non tornino, almeno stando alle dichiarazioni del Presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta. (Today.it)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Per la Cgil sono tre le azioni prioritarie: aumentare progressivamente il Fondo sanitario nazionale fino ad almeno il 7,5% del Pil a decorrere dal 2027; riconoscere il valore di chi tutela e genera salute attraverso un piano straordinario di assunzioni, la valorizzazione economica e professionale del personale del Ssn a partire dal rinnovo dei Ccnl e il reale superamento dei tetti alla spesa sul personale; realizzare la piena e omogenea attuazione della riforma dell’assistenza territoriale. (Quotidiano Sanità)
La manovra all’esame del Parlamento è chiara: gli stanziamenti per il Fondo sanitario nazionale diminuiscono fino a scendere sotto il 6% del Pil entro tre anni. I numeri non mentono, Meloni e il governo sì. (Collettiva.it)
“Quello che la Presidente Meloni non dice sul finanziamento al Servizio Sanitario Nazionale è che nel mondo la spesa sanitaria si misura in rapporto al Pil, ovvero a quanta parte della ricchezza di un Paese viene destinata alla salute dei suoi cittadini”. (CGIL)
“Quello che la presidente Meloni non dice sul finanziamento al servizio sanitario nazionale è che nel mondo la spesa sanitaria si misura in rapporto al Pil”. “Se proprio si volessero prendere le cifre in valore assoluto – sottolinea – bisognerebbe dire che i 128,9 miliardi del fondo sanitario nazionale nel 2023 possono sembrare una cifra ragguardevole, ma in termini reali equivalgono a 4 miliardi in meno di quello che erano le risorse nell`anno precedente la pandemia. (Il Diario del Lavoro)
In Commissione si sta consumando una vera e propria operazione verità. Così Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati. (Civonline)
"Rivisto in aumento anche il fabbisogno nazionale standard cui contribuisce lo Stato, che raggiungerà i 136,5 miliardi nel 2025, 140,6 nel 2026 e 141,1 nel 2027. Va però considerato che i nuovi fondi attribuiti dalla legge di bilancio già a partire dal 2025, oltre ai contratti, sono destinati a specifici interventi aggiuntivi per circa 480 milioni, che crescono ulteriormente nel biennio successivo". (Quotidiano Sanità)