Militare israeliano sfugge alla giustizia brasiliana, con l’aiuto dell’ambasciata
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Un militare israeliano in un caso simile a quello di Saar Hirshoren – di cui abbiamo riferito nei giorni scorsi – è riuscito a fuggire dal Brasile appena prima di essere fermato e interrogato nell’ambito di un’indagine sui crimini di guerra che avrebbe commesso nella Striscia di Gaza. La vicenda è nata anche in questo caso da una denuncia presentata dalla Hind Rajab Foundation (Hrf, un gruppo di difesa dei diritti dei palestinesi con sede in Belgio), che accusa il soldato israeliano, anche in base a tracce lasciate sui suoi profili social, di essere coinvolto nelle sistematiche demolizioni di abitazioni civili a Gaza. (Contropiano)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Le organizzazioni in supporto della Palestina in questi mesi hanno condotto ricerche sui post pubblicati dai soldati israeliani di stanza a Gaza sui social network, documentando potenziali crimini di guerra commessi dai militari dell’IDF che, nei video condivisi tramite le piattaforme, umiliano i palestinesi (Il Giornale d'Italia)
Domenica scorsa il Ministero degli Esteri israeliano ha dichiarato di aver aiutato il militare a lasciare il Brasile in modo sicuro, definendo l'iniziativa legale dei giudici brasiliani come opera di "elementi anti-israeliani". (Il Giornale d'Italia)
Escono fuori da un’ambulanza e sparano. Così i soldati dell’IDF si sono inflitrati nel campo rifugiati di Balata, a Nablus, nel nord della Cisgiordania occupata. Secondo i media palestinesi nell’attacco sarebbero morti un uomo e una donna di 80 anni. (Il Giornale d'Italia)
“Si va dal saccheggio sistematico delle proprietà dei palestinesi alle devastazioni urbane, passando per i post di dileggio e sfottò. (Il Giornale d'Italia)