Si può essere una grande artista e pure una bella persona
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Caro Aldo,ma chi è più ipocrita? Chi si è accorto solo ora che ci sono in giro testi di canzoni espressamente sessisti? O cantanti che per una malintesa libertà di espressione possono permettersi di cantare qualunque cosa? La si può girare come si vuole e anche annunciare ritiri di dubbia solidarietà ma quello di Roma sa già di concertone degli ipocriti. Al pari del Comune di Roma, che ha deciso che Tony Effe non canterà al Concerto di Capodanno, consiglierei agli organizzatori del Festival di Sanremo di soprassedere sull’invito a Fedez. (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altre testate
Ankara punta a ritagliarsi un ruolo chiave nelle trattative per la pace inviando truppe in Ucraina. Lunedì, il presidente americ... (La Verità)
A sostegno di Tony Effe, inoltre, alcuni artisti hanno dato forfait per il concertone nella Capitale, un evento che si prevede attirerà tra le 70.000 e le 80.000 persone. L'esclusione di Tony Effe dalla line-up della serata ha innescato un serie di reazioni a catena tra i colleghi del rapper, molti dei quali hanno pubblicamente preso posizione sulla vicenda. (WIRED Italia)
Non sarà a Roma al Concerto di Capodanno ma si esibirà all'Aquila la notte del solstizio, portando al Bliss della frazione di Monticchio, anche il tormentone dei tormentoni della scorsa estate, quel Sesso e samba che ha fatto ballare giovani e meno giovani, arrivando ogni sera in loop anche negli studi di Affari Tuoi, a beneficio anche di Stefano Di Martino. (Il Centro)
Vi aspettavate forse che Tony Effe si mettesse a fare il martire della censura Woke? Figuriamoci, il tipo con i tatuaggi, che canticchia cattiverie, fa parte di una generazione per cui le polemiche sul politicamente corretto equivalgono al brusio di un centro anziani quando c’è la gara di briscola. (La Stampa)
Caro Tony Effe, anche impegnandomi a fondo, non credo di poter mai diventare nemmeno in futuro un suo ascoltatore ideale: sono sfortunatamente fermo al “Clavicembalo ben temperato” di un suo – diciamo – vecchio collega che si chiamava Giovanni Sebastiano Bach. (Liberoquotidiano.it)
Fino a dove si può applicare la tolleranza prima che diventi un pericolo per i tolleranti? Il paradosso è stato definito dal filosofo ed epistemologo Karl Popper: una società eccessivamente tollerante rischia di implodere e di essere dominata proprio dagli intolleranti presenti al suo interno, cui ha permesso di prolificare. (QUOTIDIANO NAZIONALE)