Vincenzo morto a 10 anni nel pozzo: i risultati dell'autopsia e lo straziante messaggio della madre
La morte è sopravvenuta per annegamento, non ci sarebbero più dubbi. Ha scosso l'Italia intera la scorsa settimana il dramma del piccolo Vincenzo, 10 anni, caduto il 27 giugno in un pozzo artesiano a Palazzolo Acreide, (Siracusa), sui monti Iblei, quando la gita a un campo estivo della zona stava ormai volgendo al termine. Ieri l'autopsia, durata circa due ore e mezza, è stata eseguita dalla dottoressa incaricata dalla Procura di Siracusa, alla presenza dei medici di parte nominati dalle nove persone che sono state iscritte nel registro degli indagati (l'accusa è di omicidio colposo). (Today.it)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Il capo della Procura di Siracusa, Sabrina Gambino, ha voluto compiere personalmente un sopralluogo nell'azienda agricola in contrada Falabia dove si è consumata la tragedia. I testimoni raccontano così la tragedia di Palazzolo Acreide, dove Vincenzo Lantieri, un bambino di 10 anni, che stava partecipando a un campo estivo organizzato da una onlus locale, ha perso la vita cadendo in un pozzo artesiano profondo 15 metri. (Giornale di Sicilia)
L’esame autoptico, disposto dai magistrati della Procura di Siracusa, è stato eseguito dal medico legale incaricato dai magistrati nella camera mortuaria dell’ospedale Umberto I di Siracusa. (Siracusa News)
Oltre al proprietario del terreno in cui c’è il pozzo e alla volontaria che accompagnava a un campo estivo il gruppo di ragazzini di cui faceva parte la vittima, sono finiti nel registro degli indagati altri 8 volontari della onlus che aveva organizzato l’escursione finita in tragedia. (Siracusa News)
Tra gli indagati anche la donna che ha cercato di soccorrere il piccolo. (Fanpage.it)
Attualmente il bambino si trova ricoverato … Continua a leggere la notizia I soccorsi del 118 sono intervenuti tempestivamente e considerate le gravi condizioni del piccolo, lo hanno trasferito in elisoccorso all’ospedale Policlinico di Messina. (Monrealelive.it)
L'iscrizione, viene precisato, è comunque un atto dovuto per consentire alla donna di nominare un consulente che possa partecipare all'autopsia, esame irripetibile. (L'Unione Sarda.it)
