Attesa per la liberazione di Toti, cosa rimarrà degli arancioni?

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Riviera24 INTERNO

Imperia. Le dimissioni di Giovanni Toti riconsegnano il governo della Regione Liguria alla volontà popolare, con le elezioni anticipate che dovrebbero tenersi nei prossimi tre mesi, a fine ottobre o metà novembre in concomitanza al rinnovo del consiglio regionale dell'Emilia Romagna e probabilmente anche dell'Umbria. Un triplo test elettorale per la premier Meloni e tutto il centrodestra. Le dimissioni del leader regionale degli arancioni segnano un punto di svolta per il movimento fondato Toti, che in provincia di Imperia ha raccolto l'appoggio di tanti amministratori locali e l'adesione di sindaci influenti. (Riviera24)

La notizia riportata su altre testate

La scelta del governatore è stata quasi obbligata. Lasciando la poltrona, Toti può infatti far partire la richiesta di revoca della misura cautelare. I motivi delle dimissioni di Toti (Milano Finanza)

Si infiamma il dibattito politico dopo le dimissioni di Giovanni Toti. Le elezioni sono previste entro i prossimi tre mesi. Il viceministro alle Infrastrutture si chiama fuori. Il vicepremier e segretario nazionale di Forza Italia: "È stato sbattuto il mostro in prima pagina. (Sky Tg24 )

I commenti dopo le dimissioni di Giovanni Toti con le elezioni previste nei prossimi tre mesi (LAPRESSE)

Il caso Toti, un sistema e una lotta in solitaria

Dopo 80 giorni di gogna, Giovanni Toti ha ceduto e rassegnato le dimissioni da governatore della Liguria. "Ha vinto la procura" e fa abbastanza impressione scriverlo, ma non troviamo espressione più adeguata per definire quello che ai nostri occhi appare come una sorta di ricatto: vuoi essere libero? Dimettiti. (Tempi.it)

Anche dall'opposizione c'è chi lancia l'allarme sul "ricatto", nonché pericoloso precedente, costituito dalle pressioni giudiziarie su Giovanni Toti affinché arrivasse alle dimissioni. Ad affrontare il tema in alcune interviste oggi sono tra gli altri Antonio Tajani, Carlo Calenda e Antonio di Pietro, il quale da (Secolo d'Italia)

Motivazioni che non convincono l’opposizione che rinfaccia all’ormai ex governatore di avere tenuto ferma la macchina regionale con danni gravi alla funzionalità della macchina il cui incedere non era certo favorito da un presidente chiuso in casa, inseguito dalle accuse di corruzione e di finanziamento illecito, ogni giorno descritto dai quotidiani come socio in affari di personaggi discussi come il ricchissimo imprenditore Aldo Spinelli e l’ex presidente del porto di Genova Paolo E. (L'Eco di Bergamo)