La roadmap di Al-Jolani per la Siria: «Nuova Costituzione tra 3 anni, elezioni tra 4». E apre a Trump e Putin
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Il leader de facto del Paese svela la strategia in un'intervista: «Sciolgo la mia milizia, dialogo coi curdi e con le altre minoranze» Ci potrebbero volere fino a tre anni per scrivere una nuova Costituzione in Siria. Uno in più, quattro, prima di poter organizzare nuove elezioni generali. È quanto prevede Abu Mohammed al-Jolani, capo della coalizione di ribelli islamisti che all’inizio di dicembre ha rovesciato il regime di Bashar al-Assad e nuovo leader de facto della Siria. (Open)
Su altri giornali
Perché in Sira si tengano le prime elezioni dalla caduta del regime dell'ex presidente Bashar al-Assad potrebbero volerci anni. Lo ha detto il leader dei ribelli al-Jolani. "Le infrastrutture elettorali in Siria in questo momento devono essere ricostruite", ha dichiarato. (La Stampa)
"Le infrastrutture elettorali in Siria in questo momento devono essere ricostruite", ha dichiarato il leader dei ribelli. "La maggior parte dei siriani non ha una registrazione civile, la stesura di una nuova costituzione e gli emendamenti costituzionali richiedono molto tempo da parte degli esperti" (la Repubblica)
Ahmad al Sharaa, meglio noto col nome di guerra Abu Mohammad al Jolani, in un’intervista alla televisione saudita Al Arabyia si dice pronto a integrare le milizie curde nell’esercito nazionale, spera che l’amministrazione Trump appena s’insedierà cancelli le sanzioni contro la Siria e annuncia l’intenzione di continuare a collaborare con la Russia. (Corriere della Sera)
Il guerrigliero che oggi si fa chiamare Ahmed al-Sharaa ha infatti annunciato che potrebbero servire almeno 4 anni perché nel Paese si tengano le prime elezioni dalla caduta del regime. (Liberoquotidiano.it)
L’operazione militare israeliana, che ha portato anche all’arresto di oltre 240 persone e al ritrovamento di armi, ha lasciato l’ospedale fuori servizio, aggravando la crisi sanitaria nella regione. Israele ha arrestato il dottor Hossam Abou Safiya, direttore dell’ospedale Kamal Adwan nel nord di Gaza, accusandolo di essere un membro di Hamas e di utilizzare l’ospedale come centro di comando. (la Repubblica)