Dazi Ue sulle auto elettriche, le ritorsioni della Cina: nel mirino veicoli di lusso, terre rare e investimenti

Dazi Ue sulle auto elettriche, le ritorsioni della Cina: nel mirino veicoli di lusso, terre rare e investimenti
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La Stampa ECONOMIA

Niente passo indietro. Nonostante le divisioni interne, la Commissione Europea ha deciso di imporre i dazi aggiuntivi sui veicoli elettrici cinesi. A Pechino speravano in Germania e Spagna, che dopo le visite degli scorsi mesi dei rispettivi leader al cospetto di Xi Jinping si erano schierate contro le tariffe con l'obiettivo dichiarato di scongiurare una guerra commerciale. Ma, in fondo, la Cina… (La Stampa)

Su altre fonti

I rappresentanti degli Stati membri hanno votato questa mattina la proposta avanza dalla Commissione che prevede di alzare fino al 36,3% (rispetto al 10% attuale) le tariffe sui mezzi elettrici di Pechino in risposta ai maxi-sussidi statali per i produttori. (La Stampa)

MILANO – L’Europa si spacca sui dazi alle auto elettriche cinesi. Al voto del comitato per la difesa del commercio i Paesi Ue non è stata raggiunta nè la maggioranza qualificata a favore nè quella contro. (la Repubblica)

La presa di posizione di Berna arriva nel giorno in cui gli stati membri dell’UE hanno dato il via libera alla proposta della Commissione europea di prelevare tributi fino al 36% sulle e-car cinesi. (RSI.ch Informazione)

Paesi Ue spaccati sui dazi alle e-car cinesi: Italia e Francia a favore, Germania contro. Berlino: "Non innescare guerra commerciale"

Le divergenze non hanno così permesso di raggiungere la maggioranza qualificata necessaria, la quale consiste in almeno 15 Stati membri che rappresentino almeno il 65% della popolazione dell’Unione. (RSI.ch Informazione)

La Commissione europea canta vittoria, ma aggiunge: «Continuiamo a lavorare con Pechino per arrivare a una soluzione alternativa» (Open)

Nel Comitato difesa commerciale (Tdi), che si è riunito venerdì mattina, non è stata raggiunta la necessaria maggioranza qualificata a favore o contro la proposta della Commissione: 10 Stati tra cui hanno l’Italia e la Francia votato a favore, cinque – guidati dalla Germania – contro e ben 12 si sono astenuti, tra cui la Spagna (Il Fatto Quotidiano)