Trump cambia idea e sospende i dazi in Messico e Canada fino al 2 aprile
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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato la sospensione di quasi tutti i dazi imposti su Canada e Messico fino al 2 aprile. Dopo aver parlato con la presidente messicana Claudia Sheinbaum, l'inquilino della Casa Bianca ha fatto sapere su Truth, di aver concordato "che il Paese non sarà tenuto a pagare dazi su nulla che rientri nell'accordo commerciale fino al 2 aprile". La pausa nelle tariffe del 25% riguarderà tutti i settori e i prodotti coperti dall'accordo di libero scambio nordamericano, il cosiddetto Usmca (United States- Mexico - Canada Agreement). (Fanpage.it)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Perché Trump è arrivato a tanto? Sicuramente per disimpegnarsi da una costosa e difficile situazione in Europa scaricandone costi e rischi sugli europei di cui non nasconde lo scarso apprezzamento ma, probabilmente, anche per un riequilibrio strategico e di ravvicinamento nelle relazioni con la Russia con la mira di ridurne la dipendenza dalla Cina, l'irriducibile antagonista nel riordino del teatro mondiale. (Gazzetta di Parma)
Carmignani (Consorzio Montecarlo): "Chi ha potuto ha anticipato la spedizione negli Stati Uniti". La misura promessa da Trump minaccia anche il vino lucchese. (Virgilio)
Potete ascoltarla sul nostro sito o su Spotify. La newsletter è a cura di Alessia Capasso, Food & Agri reporter per Europa.Today.it (per commenti, suggerimenti ed eventuali correzioni scrivete ad alessiacapasso@yahoo. (EuropaToday)
La prima presidente del Messico ha detto che la risposta del suo paese ai dazi Usa sulle esportazioni sarebbe stata comunicata domenica, nello Zocalo della capitale. Claudia Sheinbaum è sembrata attendista davanti a Donald Trump a differenza del suo omologo canadese Justin Trudeau che ha attaccato duramente il presidente Usa. (Il Fatto Quotidiano)
Come ha avuto modo di scrivere Martin Wolf sul Financial Times, il costo economico dell’attacco al sistema di regole globali di Donald Trump non è stato sufficientemente tenuto in conto. Due parole che probabilmente ci accompagneranno nei prossimi mesi. (Corriere della Sera)
Trema il Made in Tuscay a tavola. L’imposizione di dazi sul cibo regionale negli Usa metterebbe a rischio il record di esportazioni che nei primi nove mesi del 2024 hanno registrato un nuovo balzo del 35% superando gli 800 milioni, in un mercato, quello statunitense, divenuto sempre più strategico per il settore agroalimentare toscano, con l’ulteriore pericolo di far crescere la già fiorente industria del falso. (RadioSienaTv)