Fondazione Museo Ginori: ecco chi è il presidente Marco Corsini

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Stefano INTERNO

C’è chi parla di “fulmine a ciel sereno” (e ci riferiamo alle forze politiche di centrosinistra). Chi, invece, di “svolta attesa” (quelle di centrodestra). Chi si scrive s’asterrà dai giudizi perché l’intento (di questo articolo almeno) è fare cronaca e non opinione. Non c’è dubbio, però, sul fatto che la mancata conferma di Tommaso Montanari nel ruolo di presidente della Fondazione Museo Ginori di Sesto Fiorentino, con susseguente nomina di Marco Corsini, sindaco di Rio nell’Elba, quale successore sia argomento caldo di discussione. (Stefano)

La notizia riportata su altri giornali

Leggi tutta la notizia Firenze, 12 mar. (Virgilio)

Dopo l’intesa sul nome dello storico dell’arte raggiunta con gli altri componenti della Fondazione, la Regione Toscana e il Comune di Sesto Fiorentino, il MiC fa ora un passo indietro e con una lettera fa sapere che intende designare come presidente un outsider, l’avvocato e sindaco di Rio nell’Elba Marco Corsini, nei ranghi di Fratelli d’Italia. (Inside Art)

Il ministero della Cultura si rimangia la sua decisione e scarica Tomaso Montanari dalla presidenza della Fondazione del Museo Richard Ginori, il più importante d’Italia per le porcellane con oltre 10 mila oggetti, acquistato cinque anni fa dallo Stato: l’allora ministro Dario Franceschini affida la presidenza a Montanari, storico dell’arte, rettore dell’Università di Siena e … (Il Fatto Quotidiano)

Montanari la sua mancata conferma è stata una doccia fredda? "Sì, sicuramente. Promosso ‘sul campo’ "estromesso" da una scelta inaspettata del ministro della Cultura Alessandro Giuli. (LA NAZIONE)

La mancata conferma di Tomaso Montanari alla guida della Fondazione Museo Ginori, arrivata a sorpresa, ha subito provocato un’ondata di polemiche. (il manifesto)

Storia e miserie del Museo Ginori di Sesto Fiorentino Nel 2017, il museo – con il suo patrimonio di 10mila manufatti di porcellana, maiolica, ma anche cera e terracotta – era stato comprato dallo Stato su impulso dell’allora ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini. (Artribune)