Nell’articolo sul rider una cifra intellettuale

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La Stampa INTERNO

Uno dei suoi ultimi articoli, solo qualche giorno fa, Paolo Griseri lo aveva dedicato alla storia del rider al lavoro durante l’alluvione in Emilia Romagna. Un dettaglio che racconta molto dell’attenzione a determinati temi che lo ha accompagnato lungo tutta la carriera da giornalista e della straordinaria umanità che era impossibile non notare anche dopo pochi minuti passati con lui. Era un conoscitore esperto delle questioni torinesi: come osservatore acutissimo si è occupato per anni di raccontare, con abilissima penna, le vicende della Fiat e la sua storia, ripercorsa sulle pagine de La Stampa nei mesi scorsi. (La Stampa)

La notizia riportata su altri giornali

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Iniziava con un messaggio a cui seguiva la telefonata. Con ironia e umiltà, il suo interesse era sempre su un tema laterale, o sulla visione dall’angolo di ciò che i più affrontano in maniera lineare. (La Stampa)

Aveva lavorato al manifesto dal 1987 al 2000, prima da Torino seguendo i temi sociali, poi da Roma specializzandosi sul sindacato, con particolare attenzione alla Fiat. È morto a 67 anni Paolo Griseri. (il manifesto)

Davanti ad agnolotti e Barolo si creò un’alchimia perfetta

Ricordo bene la nostra ultima, intensa chiacchierata, qui nella sede del Gruppo Abele a Torino. Un dialogo sul filo dei ricordi ma anche curioso dell’oggi e teso a immaginare prospettive future. (La Stampa)

"Ora vado a scrivere", ripeteva in continuazione; lo ha ripetuto ancora ieri sera, poche ore prima di morire. Anzi, sarà quasi impossibile, perché Paolo Griseri avrebbe avuto ancora molto da scrivere su questa Torino perennemente in cerca di sé stessa, su quella che un tempo era la Fiat, e su una politica e una economia che ormai sembrano aver perso la bussola. (Corriere della Sera)

Griseri anche in un contesto così destabilizzante non perse il piglio del giornalista economico, materia che lo affascinava e che maneggiava con grande capacità. Il nostro primo incontro fu dovuto ad un fatto traumatico per il mio territorio, la scomparsa di Michele Ferrero. (La Stampa)