Malattia di Crohn. Commissione Europea approva mirikizumab

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Socialfarma - il portale web della farmacia SALUTE

La Commissione Ue ha approvato mirikizumab, antagonista dell’interleuchina-23p19 (IL-23p19), per il trattamento della malattia di Crohn in fase attiva da moderata a grave nei pazienti adulti che hanno avuto una risposta inadeguata, hanno perso la risposta o sono risultati intolleranti alla terapia convenzionale o a un trattamento biologico. Mirikizumab era già stato approvato nel 2024 in Italia dall’Agenzia italiana del farmaco come trattamento per gli adulti con colite ulcerosa attiva da moderata a grave. (Socialfarma - il portale web della farmacia)

Ne parlano anche altre testate

"Questa nuova terapia, visto l’ottimo rapporto efficacia - sicurezza, sarà un presidio in più per poter” iniziare il trattamento “con un farmaco che sappiamo a priori essere efficace e relativamente sicuro, e garantire ai pazienti, che hanno fallito altre terapie, un benessere prolungato", visti "i risultati che il farmaco ha generato e per i quali è stato approvato". (Tiscali Notizie)

L'antagonista dell'interleuchina-23p19 di Lilly era già validato nella colite ulcerosa attiva da moderata a grave. Studi Vivid – 1 e Vivid – 2 dimostrano efficacia mirikizumab su adulti con malattia di Crohn moderata o grave resitenti ad altre terapie. (Il Sole 24 ORE)

(Adnkronos) – “Mirikizumab ed è un anticorpo monoclonale che blocca in maniera selettiva l’interleuchina 23 (Il-23), uno dei fattori principalmente coinvolti nell’indurre e mantenere l’infiammazione cronica dell’intestino” che è “responsabile di una serie di sintomi invalidanti come la diarrea, il dolore addominale, ma anche di sequele a lungo termine come stenosi e fistole che spesso richiedono l’intervento chirurgico. (CremonaOggi)

I due studi che hanno portato all’approvazione di mirikizumab, il Vivid 1 e Vivid 2 “dimostrano prima di tutto che questo farmaco è efficace, che è superiore rispetto al placebo nell’induzione e poi nel mantenimento della remissione clinica e della risposta endoscopica a lungo termine, migliorando la qualità della vita dei pazienti”. (OglioPoNews)

– In Lombardia sono oltre 44mila le persone con malattie infiammatorie croniche intestinali, come evidenziato da Alessandro Armuzzi, Responsabile UO IBD, Istituto Clinico Humanitas, Rozzano e Professore Ordinario di Gastroenterologia, Humanitas University. (IL GIORNO)