Il paradosso dell'Anm che attacca il governo
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A volte il paradosso nel nostro Paese supera i confini della realtà. È il caso del documento dato alla luce ieri dal comitato centrale dell'associazione magistrati, che già nel nome richiama un organismo classico dei partiti comunisti di un tempo. Nel testo la politica - cioè il governo e la sua maggioranza - viene accusata in sintesi di attaccare «i giudici per screditarli e assoggettarli». Ora chiunque abbia avuto la fortuna, e per alcuni versi la pena, di vivere o studiare gli ultimi trenta quaranta anni di storia del Paese, o magari si prendesse la briga di rileggere le cronache di questi decenni, avrebbe la conferma che è vero l'esatto contrario: cioè che è stato il potere giudiziario a condizionare e in casi non rari ad assoggettare la politica. (il Giornale)
La notizia riportata su altri giornali
Parola di Carlo Nordio, ministro della Giustizia, che in un' intervista La separazione delle carriere è il primo step". (Secolo d'Italia)
L'Associazione nazionale magistrati (Anm) denuncia attacchi mirati ad assoggettare i giudici alla politica ma per il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, non è così: «No - dice al “Corriere della Sera” -. (Il Dubbio)
«È qu… ROMA — «C’è un fatto inedito con cui fare i conti. Il governo e questa maggioranza hanno deciso di portare avanti un conflitto totale con la giurisdizione e la magistratura. Chi non si adegua viene bastonato», è la premessa di Debora Serracchiani, deputata e responsabile Giustizia del Pd. (la Repubblica)
Riforma quale la separazione delle carriere dei giudici, che il governo intende attuare allo scopo di tutelare maggiormente i cittadini. (La Voce del Patriota)
Nessun giudice, quindi, deve battere i tacchi e metters… La Costituzione esiste ancora. (la Repubblica)
Così, dopo la Corte Costituzionale che ha bocciato i 7 undicesimi della riforma dell’autonomia differenziata e mentre l’altra legge bandiera, quella sul premierato, segna invece il passo, ecco ieri l’Anm mettere per iscritto – in due documenti – l’accusa al governo di “preparare il terreno a riforme che tendono ad assoggettare alla politica il controllo della legalità”, puntando il dito su un’altra riforma cardine della legislatura, quella sulla separazione delle carriere che, a giudizio delle toghe, finirebbe con il sottoporre i pm alle direttive dell’Esecutivo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)