Tre sorprese, un secco no e il (non) mistero della gomma Michelin: Pecco Bagnaia a fuoco dopo Barcellona e la prima volta con Marc Marquez

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MOW SPORT

Calmo, rilassato e con la forza di chi è consapevole che ha sì perso il numero 1, ma ha anche messo in fila numeri impressionanti. Per Pecco Bagnaia è già 2025 dal momento stesso in cui, domenica sera, ha tolto l’1 dal cupolino della sua Desmosedici per tornare al 63 che lo ha accompagnato nei primi anni della MotoGP, dopo l’esordio in Moto3 con il 21 e la consacrazione in Moto2 con il 42. (MOW)

Su altri media

“Una squadra come quella che abbiamo, con Bagnaia e Márquez, regge il confronto con quella di Valentino Rossi e Jorge Lorenzo” (IlNapolista)

La prima giornata di Marc Marquez da pilota ufficiale Ducati è stata iconica, soprattutto per quella livrea rosso chiara integrale, a rivestire ogni centimetro dell'otto volte campione del mondo in sella alla Desmosedici: stivali rossi, tuta rossa, casco rosso, moto rossa, nessuno sponsor per restituire l'immagine di un tutt'uno futuristico - per altri infernale - che già mette i brividi. (MOW)

Il team manager della Ducati, Davide Tardozzi, ha paragonato la sua nuova coppia di piloti per la MotoGP 2025 formata da Pecco Bagnaia e Marc Marquez a quella che schierò la Yamaha tra il 2008 e il 2010 composta da due leggende come Valentino Rossi e Jorge Lorenzo. (Fanpage.it)

I test di Barcellona. Bagnaia: "Moto 2025 già veloce. E Marquez la pensa come me»

Una affermazione fatta nella sala stampa di Barcellona, alla vigilia dei test, poco prima che in quella stessa stanza si materializzasse proprio il Diggia. Gigi Dall’Igna l’ha detto pure accigliandosi un po’: “Guardate che Fabio Di Giannantonio è un campione e l’ha già più che dimostrato”. (MOW)

Ovvero, Jorge Martin, pilota Aprilia, campione del Mondo, ha consegnato alla Federazione il suo numero 89 come identificativo per il nuovo anno. Dunque, al momento, è sparito il numero uno. (Quotidiano Sportivo)

E' stata una giornata intensa la prima del 2025, con tantissime novità tecniche e umane. Il meteo ha permesso ai piloti di girare con buoina costanza e prestazioni di livello, ma è sempre difficile capire chi è effettivamente andato forte e chi ha faticato di più. (Moto.it)