Petrolio: un veloce recupero

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Milano Finanza ECONOMIA

Ultim'ora news 13 ottobre ore 14 Nella seduta di venerdì 4 ottobre il petrolio (E-Mini Crude Oil future) ha compiuto un veloce rimbalzo tecnico ed è risalito verso i 75 dollari. La situazione tecnica di breve termine sta quindi migliorando anche se, prima di poter iniziare una risalita di una certa consistenza, sarà necessaria un’adeguata fase riaccumulativa al di sopra del sostegno grafico posto in area 70,10-69,70 dollari. (Milano Finanza)

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WTI Continua a correre il prezzo del petrolio, che si è riportato vicinissimo agli 80 dollari al barile, scontando gli effetti combinati delle tensioni in Medioriente e dell'arrivo della stagione degli uragani in USA. (LA STAMPA Finanza)

Le indicazioni non costituiscono invito al trading. Brilla il Light Sweet Crude Oil, che chiude la seduta con un aumento del 3,04%. (LA STAMPA Finanza)

Perché una guerra tra Iran e Israele rischia di far salire alle stelle il prezzo del petrolio

Al termine delle contrattazioni i contratti sul Brent vengono ceduti a 79,5 dollari al barile, in crescita del 3,86%, mentre quelli del Wti passano di mano a 75,9 dollari, in salita del 3,75%. Il prezzo del petrolio al Nymex di New York chiude in deciso rialzo, poco sotto il 4%, spinto dalla crescente domanda di carburante negli Stati Uniti, mentre l’uragano Milton ha colpito duramente la Florida, dalle preoccupazioni per le interruzioni dell’approvvigionamento in Medio Oriente e dalle aspettative di una crescente domanda di energia negli Stati Uniti e in Cina. (MeteoWeb)

La fiammata del greggio è durata poco dopo l'ultima escalation della crisi in Medio Oriente, ma cosa dobbiamo aspettarci dal prezzo del barile nei prossimi mesi? Al momento il petrolio scambiato sul WTI è quotato attorno a USD74 dollari, in calo rispetto ai livelli toccati in seguito all’attacco del 1° ottobre di Teheran a Israele, ma ben lontano dai picchi di USD116 realizzati dopo l’invasione russa in Ucraina. (Morningstar)

In questo caso il prezzo del petrolio potrebbe schizzare a 130, o persino 200 dollari al barile". Ciò vorrebbe dire che le grandi petroliere - che transitano da lì per raggiungere i porti europei - sarebbero costantemente minacciate. (Fanpage.it)