Petrolio: prezzi in calo perché scorte in crescita e dubbi sulla domanda superano le notizia del Medio Oriente

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Scenari Economici ECONOMIA

Le scorte di greggio negli Stati Uniti sono aumentate di ben 10,9 milioni di barili nella settimana conclusasi il 4 ottobre, secondo l’American Petroleum Institute (API). Gli analisti si aspettavano un aumento di 1,95 milioni di barili. Nella settimana precedente, l’API aveva registrato un calo di 1,5 milioni di barili delle scorte di greggio. Finora quest’anno, le scorte di greggio sono crollate di soli 5 milioni di barili dall’inizio dell’anno, secondo i dati API. (Scenari Economici)

Se ne è parlato anche su altri media

WTI Brent (LA STAMPA Finanza)

Disclaimers Importanti Il contenuto fornito su questo sito web include notizie generiche e pubblicazioni, le nostre analisi, opinioni personali e contenuti forniti da terze parti, che sono intesi solo per scopi di istruzione e ricerca. (FX Empire Italy)

Spiega Davide Tabarelli - potrebbe essere coinvolto in caso di escalation tra Iran e Israele. In questo caso il prezzo del petrolio potrebbe schizzare a 130, o persino 200 dollari al barile". (Fanpage.it)

Analisi Tecnica: Light Sweet Crude Oil del 10/10/2024

Al termine delle contrattazioni i contratti sul Brent vengono ceduti a 79,5 dollari al barile, in crescita del 3,86%, mentre quelli del Wti passano di mano a 75,9 dollari, in salita del 3,75%. Il prezzo del petrolio al Nymex di New York chiude in deciso rialzo, poco sotto il 4%, spinto dalla crescente domanda di carburante negli Stati Uniti, mentre l’uragano Milton ha colpito duramente la Florida, dalle preoccupazioni per le interruzioni dell’approvvigionamento in Medio Oriente e dalle aspettative di una crescente domanda di energia negli Stati Uniti e in Cina. (MeteoWeb)

La fiammata del greggio è durata poco dopo l'ultima escalation della crisi in Medio Oriente, ma cosa dobbiamo aspettarci dal prezzo del barile nei prossimi mesi? Al momento il petrolio scambiato sul WTI è quotato attorno a USD74 dollari, in calo rispetto ai livelli toccati in seguito all’attacco del 1° ottobre di Teheran a Israele, ma ben lontano dai picchi di USD116 realizzati dopo l’invasione russa in Ucraina. (Morningstar)

Brilla il Light Sweet Crude Oil, che chiude la seduta con un aumento del 3,04%. Tecnicamente, il greggio WTI è in una fase di rafforzamento con area di resistenza vista a 77,46, mentre il supporto più immediato si intravede a 73,54. (LA STAMPA Finanza)