Fio Zanotti ricorda Cesare Ragazzi: “Ha portato l’allegria nella mia vita. Vi canto il brano scritto per lui”
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– “Cesare ha portato allegria nella mia vita. Cesare era la gioia, era, soprattutto, l’amicizia. Quella vera”. Si commuove, Fio Zanotti, musicista e compositore che ha lavorato con i grandi della musica, nel ricordare il mitico Ragazzi, al suo fianco in tante avventure. L’imprenditore e personaggio televisivo, considerato il re del trapianto dei capelli, è morto venerdì sera in casa sua a Bazzano dopo una brevissima malattia. (il Resto del Carlino)
Se ne è parlato anche su altri media
Il teleboom economico modificò il lessico famigliare degli italiani come Dante e Manzoni, o purtroppo di più: ci si salutava a colpi di ciribiribì, vavavùma e atai, ed era tutto un concludend… (La Repubblica)
Allora io ho pensato che se una cosa si tira via, si può anche mettere». Come raccontò Cesare Ragazzi in un'intervista poco aver venduto la sua azienda a un fondo finanziario londinese nel 2011 - gli era venuta dai film western: «I film di allora erano quasi tutti di indiani e cow boy e gli indiani scalpavano i cow boy come trofeo. (La Repubblica)
È morto venerdì sera nella sua casa di Bazzano per un malore improvviso Cesare Ragazzi, il noto imprenditore e personaggio televisivo diventato famoso dagli anni Settanta per l’invenzione e la promozione pubblicitaria diretta della sua "idea meravigliosa": ovvero quella di una ‘protesi tricologica’ (una parrucca) che definiva con l’acronimo ‘Cnc’ (Capelli naturali a contatto), applicata direttamente sul cuoio capelluto attraverso un apposito nastro adesivo. (il Resto del Carlino)
Aveva 83 anni. Il sorriso un po’ guascone e il saluto che è stato un po’ il suo marchio di fabbrica per tutta la vita, erano stampati nel ricordo del funerale che è stato distribuito ieri mattina ai tanti partecipanti al rito funebre dell’imprenditore originario di Bazzano morto venerdì scorso, al termine di una breve malattia, a casa, circondato dall’affetto dei suoi famigliari. (il Resto del Carlino)
Con queste parole commosse, Nicola Ragazzi ricorda al Corriere della Sera il padre Cesare, scomparso a 83 anni il 28 dicembre in seguito ad un malore. “Se n’è andato senza avere nessuna recriminazione, perché fino alla fine ha sempre fatto di tutto, senza mai pestare i piedi a nessuno e con umiltà”. (Il Fatto Quotidiano)
La tv gli mancava. Come me era arrivato al successo attraverso la pubblicità, e un po’ era dispiaciuto che quella popolarità legata alla sua meravigliosa idea dei capelli gli fosse … (La Stampa)