Luce e gas, l’anno inizia in salita: «Affidatevi ai consulenti preparati»
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Inizia a suon di rincari per le bollette luce e gas. I motivi sempre gli stessi: l’aumento dei prezzi dell’energia per l’arrivo dell’inverno e le tensioni geopolitiche. Ma molto è dovuto anche alle speculazioni, che si riflettono sulle spese delle utenze con un aumento delle fatture. Arera, l’Autorità di regolazione per Energia, Reti e Ambiente, nel suo ultimo aggiornamento prezzi di elettricità e gas, ha sancito un rialzo del 18,2% per le spese della luce tra gennaio e marzo 2025, così come un incremento del 2,5% del gas sui consumi di dicembre. (LA NAZIONE)
Se ne è parlato anche su altri media
I rincari registrati tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025 stanno gravando pesantemente sul tessuto imprenditoriale del territorio, con bollette di energia elettrica e gas in alcuni casi triplicate rispetto ai mesi precedenti. (corriereadriatico.it)
L’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) prevede un incremento del 9-10% delle bollette dell’energia nei primi mesi del 2025. (Panorama)
Bollette da brivido per il 2025: secondo le stime di Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, ci sarà «probabilmente un incremento del 9-10%» delle bollette dell’energia. Per correre ai ripari, allora, bisogna ridurre i consumi. (leggo.it)
Leggi tutta la notizia "Siamo preoccupati. (Virgilio)
Dopo aver raggiunto i massimi livelli a seguito della decisione di ridurre le forniture di gas dalla Russia (uno dei fattori che ha portato alla crisi tedesca) a causa dell’invasione dell’Ucraina, adesso lo spettro del caro energia sembra tornare: con l’interruzione del gas russo via Ucraina dal primo gennaio 2025, il prezzo del metano è passato in pochi giorni da 35,23 euro al megawattora a 47,33 euro (un aumento del 34,37%). (Corriere del Trentino)
Il rialzo è legato allo stop ucraino al transito russo, sebbene le autorità europee assicurino sulla sufficienza delle scorte. Attualmente i livelli di stoccaggio sono al 72% in Europa e al 78% in Italia. (Radio Radio)