La chiesetta di Padre Pio, lo stadio del Comune, il centro commerciale della Regione. Oggi tutti gridano al rischio del deposito Eni di Calenzano, ma anche loro sono colpevoli
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Anche dopo le direttive Seveso, che avevano classificato ad alto rischio il deposito di carburanti dove è avvenuto l’incidente del 9 dicembre, si è continuato a costruire a fianco Sostiene il sindaco di Calenzano, Giuseppe Carovani, tornato alla guida del comune nel 2024 dopo esserne già stato sindaco due volte fra il 1999 e il 2009, che il deposito Eni in cui è accaduto il drammatico incidente lunedì 9 dicembre con il suo carico di vittime e feriti, è a rischio per il territorio e quindi andrebbe spostato da dove è nonostante il piano di emergenza esistente varato 20 anni fa e aggiornato negli anni con la prefettura di Firenze (Open)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Sergen … Dribbla le domande e non risponde, il titolare della Sergen, la ditta lucana per cui lavoravano due dei cinque morti nella strage di Calenzano, Franco Cirelli e Gerardo Pepe, e un ferito grave, Luigi Murno. (La Repubblica Firenze.it)
Durante il corteo ha detto che il governo Meloni ha tante responsabilità quanto le imprese. Francesca Re David, segretaria confederale della Cgil, risponde al telefono dalla stazione di Firenze, di ritorno dalla manifestazione Basta Morti sul Lavoro di Calenzano, organizzata dai sindacati dopo la strage al deposito dell’Eni. (il manifesto)
Da Nord a Sud, guidavano su è giù nelle strade del Paese per lavoro e avevano famiglie e amici che adesso raccontano ognuna delle vittime della strage degli autotrasportatori a Calenzano. (leggo.it)
Un dipendente del deposito avrebbe notato un'anomalia pochi secondi prima dell'esplosione. Ha dato l'allarme ed è fuggito subito dopo, salvandosi (Open)
Non è solo il vento di tramontana che soffia su piazza Vittorio Veneto a far stringere nei giubbotti e nei piumini le oltre mille persone che partecipano alla manifestazione di Cgil Cisl Uil per reclamare più sicurezza. (il manifesto)
Giornata di lutto in Toscana, in ricordo dei 5 lavoratori rimasti uccisi dopo un’esplosione nello stabilimento Eni di Calenzano, vicino Firenze. In mattinata si è osservato un minuto di silenzio sul luogo dell’incidente. (TV2000)