Sciopero e cortei in Toscana: “Pure il governo è responsabile”

Sciopero e cortei in Toscana: “Pure il governo è responsabile”
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Il Fatto Quotidiano INTERNO

Inomi delle cinque vittime: Vincenzo Martinelli, Carmelo Corso, Franco Cirelli, Davide Baronti e Gerardo Pepe. Poi il lungo applauso della folla presente, tremila persone secondo i sindacati. Si è aperta così la manifestazione convocata ieri pomeriggio davanti al Comune di Calenzano in ricordo dei morti della strage alla raffineria toscana dell’Eni: c’erano le autorità, i … (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri media

A Calenzano, insieme all’odore acre delle fiamme, i vigili del fuoco avevano da poco portato via anche l’illusione della spe… Ma un «disastro». (La Repubblica Firenze.it)

La prima vittima dell'esplosione verificatasi nel deposito Eni di Calenzano, Vincenzo Martinelli, aveva fatto presente già nei mesi scorsi all'azienda di trasporti per la quale lavorava di aver riscontrato una serie di anomalie nelle operazioni di carico nel sito (il Giornale)

Sono nove, in provincia di Savona, gli stabilimenti classificati come "a rischio di incidente rilevante" come il deposito di Eni a Calenzano, teatro ieri dell'esplosione che ha causato 5 morti e decine di feriti. (IVG.it)

Strage di Calenzano, l’ipotesi dei pm: «Mancavano le protezioni per prevenire l’esplosione»

La violenta esplosione del 10 dicembre 2024 al deposito ENI di Calenzano (FI) che ha causato 5 morti e 26 feriti potrebbe essere stata dovuta probabilmente a vapori di idrocarburi che si sono infiammati in una pensilina di carico delle autobotti. (Geopop)

Intera giornata di sciopero per i dipendenti della G&A di Genova Bolzaneto, azienda di trasporto su gomma di prodotti petroliferi e chimici, in solidarietà ai familiari e colleghi delle vittime di Calenzano (Primocanale)

Quei lavori potevano essere svolti mentre l’impianto di erogazione dei carburanti era in funzione? E ancora, nel caso le procedure lo consentissero: chi doveva garantire che si svolgessero in sicurezza? Per rispondere a queste domande la procura di Prato ha sequestrato nelle ultime 48 ore documenti, e-mail, corrispondenza e chat tra Eni - a cui hanno fatto visita i carabinieri in diverse sedi in tutta Italia - e l’azienda che si occupava della manutenzione straordinaria, la Sergen srl di Potenza. (ilmessaggero.it)