Fabio Cagnazzo: chi è il carabiniere accusato dell'omicidio del sindaco-pescatore Angelo Vassallo

Fabio Cagnazzo: chi è il carabiniere accusato dell'omicidio del sindaco-pescatore Angelo Vassallo
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Figlio e nipote di militari, ha arrestato 180 latitanti. Ma non ha un alibi per quella sera. E avrebbe agito per non essere rovinato dall'inchiesta. Il pentito: «Ci simm fatt pur o' pescator» Il colonnello Fabio Cagnazzo, che compirà 54 anni il 27 novembre, viene da una famiglia di carabinieri. Maresciallo il nonno, generale in congedo il padre. Lui è l’uomo che ha catturato 180 latitanti ed era capo dei Ros a Palermo quando venne arrestato Totò Riina. (Open)

Ne parlano anche altre testate

Vassallo, Piero De Luca, positiva svolta sull'omicidio,ora si vada fino in fondo "Il barbaro omicidio ha scosso le coscienze di tutti" (Ottopagine)

Un’amarezza percepita dopo l’arresto di quattro indagati per l’omicidio del padre, due dei quali in forze presso l’arma dei carabinieri all’epoca dei fatti. “Fa veramente male”, lo ripete Antonio Vassallo, figlio del sindaco di Pollica Angelo ucciso il 5 settembre 2010. (Virgilio Notizie)

Salerno — Il sindaco-pescatore aveva capito tutto. Non solo nella prospettiva di una carcerazione, ma per la “perd… (La Repubblica)

Omicidio Vassallo: Cagnazzo, il buco di 23 minuti nell'alibi del colonnello e la sigaretta sul luogo del delitto. «Entrava e usciva dalla zona interdetta»

La Procura di Salerno ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per quattro persone accusate di omicidio volontario in concorso. L'operazione ha portato agli arresti dell’imprenditore Giuseppe Cipriano, del colonnello Fabio Cagnazzo, del carabiniere Lazzaro Cioffi, e del collaboratore di giustizia Romolo Ridosso, appartenente al clan di Scafati Loreto-Ridosso. (Il Dubbio)

La verità è sempre più vicina? «Conoscevamo da tempo i nomi e il contesto in cui è maturato l’omicidio di mio padre, ma ora abbiamo la certezza. Il filone è quello giusto: riguarda la droga. (ilmattino.it)

Claudio è Claudio Vassallo, fratello di Angelo, e nel locale lavorava anche la moglie del sindaco: un posto perfetto, secondo il gip, per crearsi un alibi. (Corriere della Sera)