Soffocato da un boccone di mozzarella, muore quarantenne a Roma
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Un quarantenne di Anagni (Frosinone) è morto giovedì pomeriggio all’ospedale San Camillo di Roma dopo aver inghiottito un boccone di mozzarella e prosciutto. L’uomo era insieme alla compagna quando all’improvviso un pezzo di cibo è finito nel condotto tracheale, causandogli un’immediata crisi respiratoria. A quanto si apprende dai quotidiani locali, l’uomo, non potendo respirare, è caduto a terra perdendo coscienza. (Il Fatto Quotidiano)
La notizia riportata su altre testate
Il giovane, operaio presso un’azienda di trasporti di Frosinone, era tornato a casa durante la pausa del lavoro lo scorso mercoledì per mangiare insieme con la sua compagna ed il figlio di 10 anni. L’uomo, infatti, era stato soffocato da un boccone inghiottito mentre stava mangiando una mozzarella con del prosciutto (ilmessaggero.it)
Un boccone di mozzarella andato di traverso. È morto così Simone Necci, papà di 41 anni di Anagni (Frosinone). Il suo cuore si è fermato per sempre all'ospedale San Camillo di Roma, dove era stato portato d'urgenza nel fine settimana dopo essere rimasto soffocato mentre mangiava con la famiglia. (Today.it)
Un uomo di 40 anni originario di Anagni, Simone Necci, è morto ieri dopo aver mangiato un boccone di mozzarella e prosciutto che gli ha provocato un soffocamento. Inutili i soccorsi e l'immediato trasferimento al San Camillo di Roma, Necci è spirato dopo una settimana di agonia. (Repubblica Roma)
La compagna di Necci ha tentato invano le manovre di disostruzione. Si è spento nella serata di giovedì 20 marzo all’ospedale San Camillo di Roma Simone Necci, 40 anni, originario di Anagni. L’uomo era ricoverato in condizioni gravissime dopo un incidente domestico: un boccone di mozzarella e prosciutto gli aveva ostruito la trachea, provocando una crisi respiratoria. (StatoQuotidiano.it)
Prosciutto di Modena DOP conferma una crescita del preaffettato (+6,5%). Bene l’export (Impresa Italiana)
Necci è deceduto giovedì sera al San Camillo di Roma dopo una settimana di agonia. La grande passione del quarantenne era la caccia che da tempo condivideva con un gruppo di amici, con i quali usciva la domenica, insieme con i suoi cani. (ilmessaggero.it)
