Contributi di entità significativa: i revisori devono assicurare apposite attività di verifica
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La legge di Bilancio 2025 ha previsto l’effettuazione di apposite attività di verifica in materia di utilizzo da parte di società, enti, organismi e fondazioni, di contributi di entità significativa a carico dello Stato. La bozza di D.P.C.M. che dà attuazione a tale previsione stabilisce che le attività di verifica siano tese ad accertare che l’utilizzo dei contributi di entità significativa sia avvenuto nel rispetto delle finalità per i quali i medesimi sono stati concessi ovvero abbia dato luogo alla realizzazione dei progetti previsti. (Ipsoa)
Ne parlano anche altre testate
Il (Ipsoa)
Le novità sono diverse. Ma la stretta sui controlli delle società che ricevono contributi pubblici resta. (ilmessaggero.it)
Secondo il provvedimento, rientrano nella categoria dei contributi rilevanti quelli erogati dallo Stato o da enti pubblici non economici vigilati, per almeno un milione di euro annui o pari al 50% del totale delle entrate del beneficiario. (il Giornale)
Via i crediti d’imposta, i corrispettivi, le indennità e i risarcimenti. Via il Terzo settore, e via anche gli aiuti regionali e locali. E poi soglia a un milione di euro, dieci volte tanto le ipotesi iniziali, con un secondo limite al 50% di ricavi, entrate o valore della produzione per non tralasciare del tutto le realtà più piccole. (NT+ Enti Locali & Edilizia)
Dal calcolo però andranno esclusi i corrispettivi di beni e servizi venduti alle Pa, i risarcimenti, le indennità, i crediti d’imposta e i contributi «destinati a una generalità di soggetti» senza una targa specifica. (NT+ Fisco)
La bozza di dpcm, elaborata dai tecnici del ministero dell’Economia su input di in base alle prescrizioni della legge di Bilancio 2025, stabilisce i criteri per identificare i «contributi di entità significativa» e disciplina gli obblighi di comunicazione e verifica per i soggetti beneficiari. (il Giornale)