Trump 2.0 e il suo governo degli impresentabili: la provocazione calcolata che divide il Congresso e tira in ballo il deep state
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Donald Trump non è mai stato il tipo da passare inosservato. Ma con la lista delle nomine per la sua seconda amministrazione, il presidente sembra aver deciso di trasformare la politica americana in un esperimento sociologico senza precedenti. È difficile guardare alla sua squadra di candidati senza chiedersi se ci troviamo davanti a un atto deliberato di sabotaggio del sistema, una provocazione calcolata per scatenare polemiche e consolidare la sua narrativa di “vittima del deep state”. (LaC news24)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Se confermato, il 42enne avvocato The Donald ha scelto un altro fedelissimo. (Inside Over)
Tuttavia, il fatto che la scelta per un ruolo così delicato sotto il profilo diplomatico sia ricaduta sul senatore della Florida lascia presagire l’intenzione, da parte del presidente eletto, di perseverare in una linea dura nelle relazioni con Pechino, tramite una strategia che, se si guarda alla storia politica del designato capo degli Esteri, potrebbe non limitarsi al protezionismo e condurre al conseguente inasprimento della guerra commerciale in atto tra le potenze occidentali e il colosso asiatico. (L'Opinione)
Ma le nomine di Trump non danno indizi solo sul futuro degli Stati Uniti. (Corriere del Ticino)
In particolare, a finire nel mirino delle critiche sono soprattutto stati Pete Hegseth al Pentagono, Tulsi Gabbard alla direzione dell’Intelligence nazionale e Matt Gaetz alla guida del Dipartimento di Giustizia. (Panorama)
Blanche, noto per aver difeso Trump nel processo penale svoltosi a New York quest’anno, rappresenta una figura chiave per il futuro del Dipartimento di Giustizia. Donald Trump, presidente eletto, ha annunciato la nomina di Todd Blanche come nuovo vice procuratore generale degli Stati Uniti. (Il Dubbio)
NEW YORK — Si complica la battaglia per la conferma al Senato degli impresentabili nella seconda amministrazione Trump. Almeno quattro nomine, Matt Gaetz alla Giustizia, Pete Hegseth al Pentagono, Robert Kennedy alla Sanità e Tulsi Gabbard direttrice nazionale dell’intelligence, sono a rischio, tra dubbi sulla loro competenza, accuse di violenze sessuali e collusione con la Russia. (la Repubblica)