James Gelvin: "Nessuno in Siria può impedire a Turchia e Israele di fare ciò che vogliono. Trump non si farà coinvolgere" (di G. Acconcia)
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Mentre pende sul futuro della Siria l'incognita delle scelte di Abu Mohammed al-Jolani e di Hayat Tahrir al-Sham (Hts), dopo la conquista del potere lo scorso 8 dicembre, abbiamo parlato delle dinamiche politiche e militari del conflitto con James Gelvin, docente di Storia dell’Università della California (Ucla), autore di saggi fondamentali per lo studio del Medio Orie… (L'HuffPost)
Su altre fonti
Dopo cinquantaquattro anni di dittatura imposta dalla famiglia Al-Assad, tra il 7 e l’8 dicembre 2024 è caduto ufficialmente il regime baathista di Bashar Al-Assad. L’ex dittatore alawita aveva instaurato un governo di stampo sciita dal 17 luglio 2000, erede delle politiche autoritarie messe in atto dal padre, Hafez Al-Assad. (IARI - Istituto Analisi Relazioni Internazionali)
ANSA (Avvenire)
Le riserve della banca centrale, due tonnellate di banconote e 250 milioni di dollari erano già stati trasferiti in passato in Russia, la sua cerchia di potere aveva acquistato un quartiere della capitale russa dove trasferirsi con i proventi delle rapine a danno del popolo siriano, del contrabbando e del traffico di droga. (Contropiano)
Questo articolo sulla caduta di Assad in Siria è pubblicato sul numero 1 di Vanity Fair in edicola fino al 30 dicembre 2024. Il Medio Oriente quindi si sposta ora su una traiettoria diversa da quella al centro delle analisi di questi mesi. (Vanity Fair Italia)
Chi ha avuto modo di seguire i miei precedenti articoli avrà notato come in passato io abbia più volte fatto riferimento al “collasso” di un esercito a seguito di una serie di eventi sfavorevoli durante il conflitto, e a come questo possa in particolare essere indotto da un’azione avversaria orientata appunto “al nemico”. (Nuovo Giornale Nazionale)
All’indomani della caduta del presidente siriano Bashar al-Assad, una campagna di bombardamenti senza precedenti si è abbattuta per più giorni sulla Siria. Oltre 500 attacchi aerei israeliani hanno distrutto basi militari, sistemi radar, depositi di armi, aerei ed elicotteri da combattimento, sistemi di difesa aerea, e la flotta di stanza a Latakia. (Il Fatto Quotidiano)