Siria: la gioia… è accompagnata da cautela e paura. Intervista al compagno Munif, del Partito d’Azione Comunista siriano.

Siria: la gioia… è accompagnata da cautela e paura. Intervista al compagno Munif, del Partito d’Azione Comunista siriano.
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Brescia Anticapitalista ESTERI

Pubblichiamo da International Viewpoint, organo in inglese della Quarta Internazionale, questa intervista, anche se è vecchia di una settimana. Munif Mulhem è un compagno della Quarta Internazionale che vive a Damasco. Militante del Partito d’Azione Comunista della Siria, è stato imprigionato per 17 anni nella terribile prigione di Palmira. Non ha mai rinunciato alla sua lotta contro la dittatura ed è stato arrestato di nuovo cinque anni fa, ma fortunatamente è stato rilasciato dopo alcuni mesi. (Brescia Anticapitalista)

Ne parlano anche altri giornali

SIRIA: CONSIDERAZIONI (MILITARI) CONCLUSIVE di Orio Giorgio Stirpe (Nuovo Giornale Nazionale)

Il crollo di Bashar al-Assad ha come immediato corollario il declassamento di Mosca dal rango di grande potenza. A rivelarsi significative sono soprattutto le conseguenze che il collasso del regime alauita ha per l’operatività marittima della Russia. (Panorama)

Reuters (Avvenire)

La poca Siria ‘scatola vuota’ che resta ad Al Julani

Davvero c’è da disperarsi per la Siria? Intanto, bisognerà iniziare a rallegrarsi, visto che geostrategicamente a perdere il loro alleato più prezioso in Medio Oriente sono stati proprio i nemici giurati dell’Occidente, Russia e Iran, che avevano tenuto in piedi con la forza delle loro armi e dei mujahidin del popolo iraniani un regime corrotto e sanguinario, pur di avere un porto (Tartus) sul Mediterraneo per quanto riguarda Mosca; o di assicurarsi l’assoluta complicità del regime di Bashar al-Assad, da parte iraniana, per far arrivare tonnellate di armi e missili ai propri proxy libanesi e palestinesi. (L'Opinione)

Ora si aprono nuovi scenari geopolitici nell'intera area mediorientale, con Turchia, Israele e Arabia Saudita a giocare il ruolo di protagonisti. (Panorama)

L’apparato bellico delle forze armate siriane non esiste più. Le riserve della banca centrale, due tonnellate di banconote e 250 milioni di dollari erano già stati trasferiti in passato in Russia, la sua cerchia di potere aveva acquistato un quartiere della capitale russa dove trasferirsi con i proventi delle rapine a danno del popolo siriano, del contrabbando e del traffico di droga. (Contropiano)