Decreto Tariffe, Ciriani annuncia possibili modifiche
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Il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha risposto a un'interrogazione di Italia Viva durante il Question time alla Camera, dichiarando che sarà possibile apportare modifiche al Decreto Tariffe in tempi brevi. La legge di bilancio 2025 prevede che tutte le regioni possano fissare tariffe superiori a quelle nazionali, a condizione che dispongano di risorse congrue per garantire la conseguente spesa. Tuttavia, Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva, ha criticato il nuovo tariffario delle prestazioni ambulatoriali private, definendolo una "tassa occulta" che penalizza sia le strutture accreditate che i cittadini.
Ciriani ha spiegato che il nuovo tariffario delle prestazioni sanitarie a carico dello Stato, introdotto dal decreto del 26 novembre 2024, comporta un incremento di 550 milioni di euro rispetto alle risorse precedenti. Questo provvedimento, noto come decreto Schillaci, è stato sospeso dal Tar del Lazio il 30 dicembre su richiesta dei privati accreditati, ma è stato riattivato 24 ore dopo dal Consiglio di Stato, generando confusione tra gli addetti ai lavori.
Il nuovo nomenclatore ministeriale delle prestazioni sanitarie, che include le tariffe massime di riferimento per la remunerazione delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale e di assistenza protesica, ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, le nuove tariffe sono considerate più remunerative, con un aumento complessivo delle risorse di 550 milioni di euro; dall'altro, le critiche di Faraone evidenziano le difficoltà che potrebbero derivare dall'applicazione di queste nuove tariffe, soprattutto per le strutture private accreditate e per i cittadini che usufruiscono dei servizi.
In Sicilia, il nuovo tariffario ha causato ulteriori complicazioni, con sistemi in tilt e una situazione caotica che ha coinvolto sia le strutture sanitarie che i pazienti.