Open Arms, meno tre alla sentenza su Salvini: quelle strane "amnesie" in aula per condannare il leghista
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Fabio Rubini 17 dicembre 2024 Venerdì il collegio giudicante del tribunale di Palermo potrebbe emettere la sentenza del processo Open Arms, quello che vede imputato il vicepremier Matteo Salvini, che rischia fino a sei anni di galera per il reato di sequestro di persona. I fatti risalgono all’agosto 2019, quando era in atto un vero e proprio braccio di ferro tra il governo gialloverde e le Ong che scaricavano senza sosta nei porti italiani immigrati per la maggior parte irregolari. (Liberoquotidiano.it)
Su altri giornali
Stiamo andando avanti con le opere, mentre mi arrivano i dati sul codice della strada appena entrato in vigore e sono molto soddisfatto al di la' delle polemiche di qualche cantante e influenze. Leghisti assenti in aula? Polemica inutile, non esiste. (Tiscali Notizie)
È prevista per venerdi (20 dicembre) la sentenza del processo Open Arms a carico del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che rischia una condanna fino a sei anni di reclusione per il delitto di sequestro di persona. (LuccaInDiretta)
Open Arms, Fontana "Condanna Salvini sarebbe violazione del diritto" 18 dicembre 2024 (Il Sole 24 ORE)
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in Senato manifesta la solidarietà verso il Ministro dei trasporti, Matteo Salvini, sottoposto a processo per il caso Open Arms (Il Sole 24 ORE)
Nonostante il sabato piovoso, un gruppo di militanti della Lega guidato dal vicesegretario provinciale, Marco Cordone e dal responsabile sicurezza di Fucecchio, Andrea Frino ha messo in atto dal Valdarno Inferiore una vera e propria campagna con relativa alla raccolta firme di sostegno al vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini che rischia 6 anni di carcere "per avere bloccato l’immigrazione clandestina e difeso i confini dello Stato italiano e per sostenere la petizione promossa dall’europarlamentare Susanna Ceccardi – spiega una nota – sulla contrarietà alla costrizione culturale e familiare di indossare il velo islamico per andare a scuola, ai fini di proteggere bambine e adolescenti, toccate da questi problemi". (LA NAZIONE)
Se dovessi essere condannato non sarebbe una sconfitta per me ma per l’Italia e l’Europa, perché proteggere i confini è un dovere, non un reato. Io non mollo”. (Agenzia askanews)