Cop29, assenze pesanti e petrolio

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ESTERI

Il vertice della Cop29, che si terrà a Baku, in Azerbaigian, si preannuncia come un evento segnato da numerose defezioni tra i leader mondiali. Nonostante l'apertura ufficiale della Conferenza delle Nazioni Unite sul Clima sia prevista per lunedì prossimo, la situazione appare particolarmente preoccupante: i principali leader, che potrebbero dare slancio al dibattito sul riscaldamento globale, saranno assenti, ciascuno per motivi diversi.

L'applauso fragoroso esploso lo scorso 12 dicembre nel centro congressi di Dubai, dopo una notte di discussioni interminabili, sembrava promettere un futuro più roseo per la lotta ai cambiamenti climatici. Alle 11.15 del mattino successivo, con quasi venti ore di ritardo rispetto alla tabella di marcia, la "transizione verso l'uscita dai combustibili fossili" era entrata a pieno titolo fra gli impegni vincolanti per la comunità internazionale. Tuttavia, nei 334 giorni trascorsi da allora, lo scenario mondiale si è caricato di nuove e pesanti ombre.

Il ritorno del presidente Usa Donald Trump, certamente, non contribuisce a migliorare la situazione. La Cop29, il maggiore evento di diplomazia climatica dell'anno, non inizia nel migliore dei modi: sulla conferenza pendono diverse incognite, ma anche molte certezze poco felici. L'assenza di leader come Biden, Lula e Scholz, ciascuno per motivi diversi, rappresenta un duro colpo per le aspettative di un dibattito costruttivo e incisivo.

Anche l'Università di Ferrara parteciperà alla 29esima Conferenza quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, con alcune delle proprie esperte e dei propri esperti. A intervenire per Unife saranno Massimiliano Mazzanti, direttore del Dipartimento di Economia e Management, Stefano Grignolio, docente del Dipartimento di Scienze della vita e biotecnologie, e Asia Guerreschi, assegnista di ricerca del Dipartimento di Economia e Management.