Conte a Bologna incassa il bis del voto tra sogni di gloria e incubi statutari: la clausola di Grillo? Feudale. Ma intanto…
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Della serie non sappiamo più a quale santo votarci, quello che si palesa oggi ai media è un Giuseppe Conte in bilico tra l'onirico e l'astrologico. Un leader politico che, da una parte, intervenendo agli Stati generali della ripartenza di scena a Bologna alla domanda: «Ha sognato Grillo?», replica: (Secolo d'Italia)
Se ne è parlato anche su altre testate
Leggi tutta la notizia Voto" sui quesiti della Costituente del M5s chiesto dal garante Beppe Grillo. (Virgilio)
Ma la vera battaglia sarà sul nome e il simbolo: di chi sono? Non certo di Conte, che ne ha chiesto a Grillo l’utilizzo, ma con una scrittura privata uscita ieri da una agenzia di stampa ci sono certi impegni che vincolerebbero Grillo (a non intraprendere azioni legali circa l’utilizzo del nome e del simbolo da parte del Movimento). (Nicola Porro)
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A una settimana dal nuovo voto richiesto da Grillo dopo il ricorso, spunta una vecchia scrittura privata con cui il garante si sarebbe impegnato a non contestare l'uso del nome e del simbolo del M5s, che potrà essere modificato "in tutto o in parte". (Fanpage.it)
Grillo può chiedere, e lo ha già annunciato, la verifica di tutto il processo che ha portato alle ultime modifiche statutarie. (Il Sole 24 ORE)
Eccola, la carta che dovrebbe frenare Beppe Grillo. Ieri l’AdnKronos ha diffuso il testo della scrittura privata con cui il garante si era impegnato a non contestare l’uso del nome e del simbolo del Movimento, in cambio di una manleva, ossia dell’esonero dalle eventuali conseguenze patrimoniali delle cause giudiziarie che lo riguardavano come fondatore. (Il Fatto Quotidiano)