L’Iran sospeso tra falchi e colombe: rispondere a Tel Aviv o dialogare
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Il raid israeliano ha destabilizzato le difese iraniane. Tuttavia i media della Repubblica islamica hanno minimizzato l’evento, mentre il leader supremo Khamenei afferma: «(Gli israeliani) ingigantiscono le cose per i loro obiettivi specifici, ma anche minimizzare e dire che non è stato nulla e che non aveva importanza è sbagliato». Il Corpo delle Guardie della Rivoluzione si riserva il diritto di rispondere al momento opportuno. (il manifesto)
Se ne è parlato anche su altri media
"Oggi Israele ha più libertà di azione in Iran di quanta ne abbia mai avuta" e "può raggiungere qualsiasi luogo in Iran se necessario". Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, tornando sulla recente rappresaglia dello Stato ebraico contro la Repubblica islamica durante un discorso pronunciato alla cerimonia di chiusura del corso per ufficiali delle Idf. (Adnkronos)
Capo Unrwa, con stop agenzia più sofferenze per palestinesi (Il Sole 24 ORE)
"La rinnovata espansione della portata dell'aggressione del nemico israeliano alle regioni libanesi, le sue ripetute minacce di evacuare intere città e villaggi, e il suo rinnovato attacco dei sobborghi meridionali di Beirut sono tutti indicatori che confermano il rifiuto del nemico israeliano di tutti gli sforzi compiuti per assicurare un cessate il fuoco", ha detto Mikati dopo i raid a sud di Beirut, primo attacco di questo tipo dopo una settimana. (Corriere Delle Alpi)
Il tentativo di Biden di dare un assist ad Harris prima del voto, siglando in extremis una tregua in Libano, è stato stoppato da Netanyahu. Nessuno negozia più, se mai c’è stato un vero negoziato. (la Repubblica)