Turchia, oltre 340 arresti per le proteste pro-Imamoglu. E Musk blocca i profili degli oppositori di Erdogan
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La Turchia risponde con la repressione e le manette alle proteste contro l’arresto del sindaco di Istanbul, Ekrem İmamoğlu, il principale avversario politico del presidente Recep Tayyip Erdoğan. È stato lo stesso ministero degli Esteri ad annunciare che dopo le manifestazioni di venerdì che hanno portato in piazza 300mila persone, sono oltre 340 quelle che sono state arrestate dalle forze di sicurezza turche. (Il Fatto Quotidiano)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Domenica 23 marzo, Ekrem Imamoglu sarebbe stato nominato candidato alla presidenza al congresso del suo partito, il Chp, un partito laico e nazionalista fondato da Mustafa Kemal Atatürk. Da quando è presidente della Repubblica Erdogan si susseguono gli arresti di militanti, giornalisti, artisti, avvocati o semplici autori di post sui social media considerati «insulti al presidente della Repubblica» o «apologia del terrorismo». (il manifesto)
La protesta ha coinvolto diversi centri, con 300mila persone nella città sul Bosforo dove sono scoppiati scontri con gli agenti antisommossa che hanno sparato proiettili di gomma e spray urticanti. La Turchia scende di nuovo in piazza, in quella che è stata ribattezzata come la “notte della democrazia”, con migliaia di persone che hanno manifestato contro l’arresto del sindaco di Istanbul (Il Fatto Quotidiano)
Il tribunale di Istanbul ha confermato l'arresto del sindaco Ekrem Imamoglu, ritenuto il principale rivale del presidente Recep Tayyip Erdogan. (Sky Tg24 )
"Andate a votare e scendete in piazza”. (L'HuffPost)
Ansa (Avvenire)
Ekrem Imamoglu non è più sindaco di Istanbul. Oltre a Imamoglu è stato temporaneamente sospeso dall'incarico anche Murat Calik, sindaco di Beylikduzu, un'altra municipalità di Istanbul, detenuto nell'ambito della stessa inchiesta. (Today.it)