Jannik Sinner e Wada, chi sono i giudici scelti per l'arbitrato al Tas

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Sky Sport SPORT

Alcuni elementi portano a pensare che il processo potrebbe non svolgersi prima di marzo 2025. C'è da considerare da un lato che il collegio arbitrale non è ancora stato completato (manca il nome dell’arbitro che verrà nominato dal Tribunale dello Sport di Losanna) mentre dall'altro vanno considerati anche gli impegni in campo di Sinner, con un calendario che a febbraio non renderebbe certo agevole la sua presenza all'arbitrato. (Sky Sport)

Su altre testate

Il 2025 si avvicina a grandi passi e, con esso, anche il verdetto sul caso doping che ha coinvolto Jannik Sinner dopo il torneo di Indian Wells dell’ormai passata stagione. Nonostante l’ITIA lo avesse assolto in primo grado, la Wada, nel suo ricorso al TAS di Losanna, chiede invece per il numero uno al mondo una squalifica da uno a due anni. (Liberoquotidiano.it)

Sinner, Anna Kalinskaya sulla copertina di Harper Bazaar: nell'intervista decide di non parlare di Jannik Lalo e Benz, due giudici per il caso Sinner Chi sono? Il primo viene descritto come un giudice duro ed è il presidente della Federazione israeliana sport equestri. (ilmessaggero.it)

Due arbitri su tre, infatti, sono stati ufficialmente nominati: si tratta dell’israeliano Ken Lalo, scelto dalla Wada, e dello statunitense Jeffrey Benz, voluto dal team di Sinner. Il secondo, sempre seguendo laha tantissima esperienza ed è stato il giudice nominato da Simona Halep nell’arbitrato che ha visto scendere la sua squalifica. (Eurosport IT)

Caso Sinner, l’Itia si difende: “Nessun trattamento di favore per l’azzurro e per Swiatek”

L’israeliano Ken Lalo, il giurista che contribuì a inasprire la pena di Sara Errani per la sua positività al letrozolo del 2017, scelto dalla Wada. L’americano Jeffrey Benz indicato dai legali di Jannik Sinner (Corriere della Sera)

Il processo di Jannik Sinner al Tas prende forma. Manca quindi soltanto un arbitro, che deve essere selezionato direttamente dal Tribunale arbitrale dello sport di Losanna. (la Repubblica)

Intervistata dal portale Tennis 365, la ceo di Itia (l’agenzia che si occupa di doping e corruzione nel tennis) Karen Moorhouse ha voluto sgombrare il campo da equivoci e sospetti sull’operato della propria organizzazione, da più parti ritenuta troppo morbida e garantista nel trattamento dei casi, pur diversissimi, di Jannik Sinner e Iga Swiatek: “Ogni caso di doping va analizzato in maniera separata, ogni caso è diverso. (la Repubblica)