Allergie di primavera: come affrontare il problema
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Con l’arrivo della primavera, il risveglio della natura porta con sé un fenomeno che colpisce sempre più persone, in particolare i bambini: le allergie stagionali. Pollini di alberi, erbe e fiori, trasportati dal vento, si diffondono nell’aria, scatenando reazioni immunitarie in chi è sensibile. A questi si aggiungono le punture di insetti, che rappresentano un ulteriore fattore di rischio durante i mesi più caldi. Secondo il professor Alessandro Giovanni Fiocchi, responsabile di allergologia del Bambino Gesù, «le allergie primaverili possono influire significativamente sulla qualità della vita dei più piccoli, causando sintomi respiratori e cutanei che, se non trattati, possono peggiorare».
Ma cosa accade esattamente nel corpo quando si è allergici? Nei soggetti predisposti, il sistema immunitario identifica erroneamente il polline come una sostanza pericolosa, innescando una risposta infiammatoria. Questo meccanismo porta al rilascio di istamina e altri mediatori chimici, responsabili di sintomi come starnuti, prurito, congestione nasale e, nei casi più gravi, difficoltà respiratorie. «L’esposizione agli allergeni provoca una reazione a catena che coinvolge cellule e tessuti, con effetti che possono variare da lievi a molto debilitanti», spiega il dottor Giorgio Serino, specializzato in immunoreumatologia e allergologia e Direttore Sanitario delle Smart Clinic milanesi e bergamasche.
Per contrastare questi disturbi, gli esperti suggeriscono diverse strategie. Innanzitutto, è fondamentale limitare l’esposizione ai pollini, evitando di uscire nelle ore centrali della giornata, quando la concentrazione nell’aria è più elevata. In casa, l’uso di purificatori d’aria dotati di filtri HEPA, come il modello COWAY AIRMEGA 100, può ridurre significativamente la presenza di particelle allergeniche, fino al 99,999% di quelle con dimensioni fino a 0,01 µm. «Un ambiente indoor controllato è essenziale per chi soffre di allergie, soprattutto nei periodi di picco», aggiunge Serino.
Non mancano, tuttavia, i casi più complessi, come quelli legati alle punture di imenotteri (api, vespe e calabroni), che nel 2024 hanno già portato quasi 500 accessi al pronto soccorso. Per prevenire reazioni severe, è consigliabile adottare comportamenti prudenti, come evitare di indossare profumi intensi o abiti dai colori sgargianti, che potrebbero attirare gli insetti.
Il vademecum del Bambino Gesù sottolinea l’importanza di una diagnosi tempestiva e di un trattamento adeguato, che può includere farmaci antistaminici, corticosteroidi o, nei casi più gravi, immunoterapia specifica. «Intervenire precocemente non solo allevia i sintomi, ma può anche prevenire l’aggravarsi delle condizioni», conclude Fiocchi.