Zaia e la Lega, la sfida per il Veneto

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Alberto Stefani, segretario veneto della Lega e vice di Matteo Salvini, ha recentemente dichiarato che il partito è pronto a correre da solo alle prossime elezioni regionali, qualora non venga accettata la richiesta di un candidato leghista. Questa posizione, sostenuta anche da Luca Zaia, ha creato tensioni all'interno del centrodestra, con Fratelli d'Italia che avanza le proprie richieste in vista delle elezioni.

Zaia, presidente del Veneto, ha sempre sostenuto l'autonomia della regione, un tema che conosce bene essendo nato e cresciuto in Veneto. La sua esperienza e il suo legame con il territorio sono stati spesso sottolineati come punti di forza della sua amministrazione. Tuttavia, la possibilità di un terzo mandato ha diviso la maggioranza, con Forza Italia che si oppone fermamente alla sua ricandidatura.

Maurizio Gasparri, esponente di Forza Italia, ha espresso chiaramente la sua contrarietà, affermando che il partito troverà il modo di "sfamare" Zaia, facendo riferimento alla sua lunga carriera politica come amministratore locale e ministro. Questa dichiarazione evidenzia la profondità delle divisioni all'interno della coalizione di centrodestra, che ora deve affrontare una difficile sfida per mantenere l'unità.

La situazione è ulteriormente complicata dalla recente benedizione di Zaia alla candidatura leghista, che ha rafforzato la posizione di Stefani e del partito. La Lega, infatti, ritiene di aver governato bene la regione e non è disposta a cedere alle richieste degli alleati senza combattere.