I tre motivi per cui Jacobs ha comunque vinto la sua medaglia

I tre motivi per cui Jacobs ha comunque vinto la sua medaglia
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La Gazzetta dello Sport SPORT

Marcell Jacobs ci ha stupito ancora. Lui lo sapeva già, ora lo sappiamo anche noi: la storia del campione di Tokyo dei 100 metri, la gara più popolare e diffusa, non è finita a Parigi. L’azzurro ha provato fino alle fine a difendere l’oro olimpico, impresa riuscita solo a Carl Lewis e a Usain Bolt. Non ce l’ha fatta ma è stato perfetto, non correva così forte dai Giochi 2021. Questo Marcell, che a settembre compirà 30 anni, se la può giocare alla pari ancora per un po’ con Noah Lyles e Kishane Thompson. (La Gazzetta dello Sport)

Ne parlano anche altre fonti

Perché ci ricorderemo la finale olimpica dei 100 metri maschili di Parigi (La Stampa)

Probabilmente sapete già tutti come è andata a finire la finale dei 100 metri maschili alle Olimpiadi di Parigi 2024: ha vinto lo statunitense Noah Lyles, che ha realizzato lo stesso tempo del giamaicano Kishane Thompson (9”79, ma Lyles ha corso cinque millesimi di secondo in meno, 9”784, contro 9”789), mentre l’italiano Marcell Jacobs, campione in carica, è arrivato quinto in 9”85, il suo miglior tempo della Olimpiadi di Tokyo, quando superò la semifinale in 9”84 per poi imporsi in finale in 9”80. (Undici)

– A Tokyo eravamo campioni olimpici, ieri sera sulla pista dei 100 metri di Parigi 2024 Marcell Jacobs ha ottenuto il quinto posto. Parigi, 5 ago. (Agenzia askanews)

Parigi 2024, a Desenzano tra i tifosi di Jacobs: "Siamo fieri di te, sei uno di noi"

In tanti speravano nel difficile bis olimpico ma, al termine della gara, non c'è stato spazio per delusioni o recriminazioni. Anzi, nella serata organizzata in un centro balneare della zona dal suo primo allenatore (seppur di calcio), Adriano Bertazzi, a trovare posto è l'orgoglio per il campione cresciuto nel comune sul lago di Garda. (la Repubblica)

Destino strano e a dir poco singolare, quello che accomuna Marcel Jacobs e Gianmarco Gimbo Tamberi. (Il Sole 24 ORE)

Va in archivio con questa suggestione tecnica la gara regina a Parigi 2024: per la prima volta nella storia tutti i partecipanti sono scesi sotto il muro dei dieci secondi, la barriera per eccellenza sul rettilineo che incorona l’uomo più rapido del Pianeta e lo consacra per sempre all’immortalità sportiva. (OA Sport)