Il Nobel per la Letteratura 2024 alla scrittrice sudcoreana Han Kang "per l'intensa prosa poetica"

Il Nobel per la Letteratura 2024 alla scrittrice sudcoreana Han Kang per l'intensa prosa poetica
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La scrittrice sud coreana Han Kang è premio Nobel per la Letteratura 2024. L’autrice 53enne debuttò nel 1993 come poetessa ed è diventata celebre per il romanzo La vegetariana (2007). Succede al norvegese Jon Fosse ed è la 17esima donna a vincere il Nobel, premio che per la prima volta viene vinto dalla Corea del Sud. L’autrice è stata premiata, recita la motivazione, “per la sua intensa prosa poetica che affronta i traumi storici ed espone la fragilità della vita umana”. (Il Fatto Quotidiano)

Su altri giornali

L’Accademia Svedese mi ha assegnato il premio Nobel per la Letteratura. Ad essere più previdenti, si sarebbe fatto un grande scoop. (La Stampa)

L’autrice coreana de La vegetariana è a sorpresa la vincitrice del prestigioso riconoscimento "per la sua intensa prosa poetica che affronta i traumi storici ed espone la fragilità della vita umana". Han Kang vince Il premio Nobel per la Letteratura. (la Repubblica)

Han Kang: le sue opere edite in Italia da Adelphi Han Kang, 53 anni, si è fatta conoscere dal pubblico internazionale nel 2016 col romanzo La vegetariana , vincitore dell' International Man Booker prize , e in cui emergono alcuni dei temi che attraversano tutta la sua letteratura: la ricerca di una identità, i traumi, il patriarcato, il lutto, la violenza e l'umanità. (AMICA - La rivista moda donna)

Il Nobel per la Letteratura 2024 va ad Han Kang

L'articolo su Repubblica (la Repubblica)

È l’autrice sudcoreana Han Kang la vincitrice del Nobel per la Letteratura 2024, premiata per la sua "intensa prosa poetica che mette a confronto traumi storici ed espone le fragilità della vita umana". (Sky Tg24 )

Il Premio Nobel per la Letteratura 2024 va alla scrittrice sudcoreana Han Kang (qui tutti i suoi libri , editi in Italia da Adelphi) “per la sua intensa prosa poetica che affronta i traumi storici e mette a nudo la fragilità della vita umana”. (Mangialibri)