L’amministrazione Trump II, un governo che somiglia a un talk-show rissoso

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la Repubblica ESTERI

Quando giurò per la prima volta a Washington da presidente, il 20 gennaio del 2017, Donald Trump portava con sé una differenza cruciale con i predecessori alla Casa Bianca: era il solo a non aver mai fatto politica, eletto a qualche carica o nelle istituzioni, o aver servito in divisa nelle forme armate. L’inesperienza dei codici secolari della capitale intimidì Trump, non certo noto p… (la Repubblica)

Su altri giornali

Con la selezione dei membri del suo governo, Donald Trump conferma che una drastica svolta a destra attende l’America. La forza dei repubblicani al Senato dovrebbe garantire al nuovo presidente il via libera, ma diversi nomi rappresentano una rottura tale che anche nel Gop le perplessità potrebbero farsi strada. (la Repubblica)

Donald Trump ha fretta di mostrare al mondo una squadra di governo che si conferma, come previsto, ricca di maschi sovranisti, ponendo fine al partito repubblicano neocon degli ultimi 30 anni. (ilmessaggero.it)

Otto anni dopo, però, ogni screzio è dimenticato, e Rubio è stato scelto per fare il segretario … (la Repubblica)

La squadra di governo di Trump è completa ma le due ultime nomine hanno scioccato anche i repubblicani

Donald Trump non si limita a vincere le elezioni, vuole costruire un’amministrazione che suoni come un grido di guerra, come un sigillo che promette tempi cupi. A guardare i volti, i nomi e i trascorsi di chi sta selezionando per i ruoli più alti del governo, sembra che l’ex presidente non si accontenti di tornare sulla poltrona della Casa Bianca: vuole ridefinire il potere americano come una fortezza impietosa, governata da un élite di falchi e attivisti dalle vedute suprematiste se non addirittura xenofobe. (LA NOTIZIA)

Lo annuncia il presidente-eletto su Truth, la piattaforma social di sua proprietà. Fra le cose importanti da fare in America c’è quella di mettere fine all’uso del sistema giudiziario come arma”, afferma Trump. (Il Fatto Quotidiano)

Il Grand Old Party aveva appena conquistato ufficialmente la maggioranza alla Camera (dopo quella al Senato) quando il presidente eletto ha annunciato i nomi di Matt Gaetz (ministro della Giustizia) e di Tulsi Gabbard (Direttrice dell’Intelligence Nazionale). (Tiscali Notizie)