Polizze catastrofali: "Corsa contro il tempo per le imprese"

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CremonaOggi INTERNO

Entro il 31 marzo le imprese dovranno assicurarsi contro gli eventi catastrofali. Una corsa contro il tempo, soprattutto per le circa 9.000 attività del commercio, del turismo e dei servizi che esercitano in un locale in affitto. Le norme non prevedono sanzioni se non ci si adegua all’obbligo. Se non lo si fa, però, si perde ogni merito creditizio: le banche sostanzialmente non finanziano, non si può partecipare ai bandi e, in caso di catastrofi, non si avrà alcun contributo. (CremonaOggi)

Su altre testate

– Solo il 9% dei cittadini ha una polizza per proteggersi da eventi catastrofici, mentre tra gli imprenditori la percentuale sale al 10%. Formicola registra però un lieve aumento dell’interesse e della stipula di contratti assicurativi dopo le recenti calamità che hanno colpito il territorio: “Nel nostro Paese esiste una cultura fatalista, si tende a pensare che certe cose non accadranno mai a noi. (LA NAZIONE)

Dopo il pressing delle associazioni di categoria, il governo starebbe valutando una proroga all’obbligo di assicurazione anti-catastrofale. (ilmessaggero.it)

L’obbligo di contrarre polizze per la copertura dei rischi catastrofali (sismi, alluvioni, frane, inondazioni, esondazioni) è stato introdotto dalla legge di Bilancio per il 2024 e avrebbe dovuto scattare lo scorso 31 dicembre, salva la proroga al 31 marzo 2025 introdotta dal recente decreto Milleproroghe. (NT+ Enti Locali & Edilizia)

“Il caro energia pesa in maniera importante sulle spalle delle piccole e micro imprese artigiane e il quadro geopolitico desta ancora maggiore preoccupazione, facendoci temere che gli aumenti potrebbero non fermarsi”. (Corriere di Lamezia)

Una delle tante alluvioni che purtroppo nel corso degli ultimi anni ha flagellato il nostro territorio ANCONA - ' Francesco Acquaroli chieda al Governo nazionale di prorogare i termini relativi alle... (Virgilio)

Come avverte il direttore di Cna Bologna Claudio Pazzaglia, se l’1 aprile dovesse per esempio esondare di nuovo il Ravone, la gran parte delle piccole attività della zona sarebbero in guai seri: lo Stato, infatti, non interverrà più per rimborsare i danni subiti. (il Resto del Carlino)