Gli operai disillusi della Beko: “Cercheremo di salvarci, ma a Siena non importa di noi”

Gli operai disillusi della Beko: “Cercheremo di salvarci, ma a Siena non importa di noi”
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la Repubblica ECONOMIA

Siena — Quelle di Michela e Francesca sono le facce dietro ai numeri delle strategie industriali. Stanche ma non arrese. Con addosso i segni del tempo che passa e nello sguardo la preoccupazione, perché è difficile immaginare un futuro nel mondo del lavoro se hai cinquant’anni e da almeno venticinque fai l’operaio. Fuori dai cancelli della Beko una pioggerella triste bagna chi è arrivato per l’as… (la Repubblica)

Su altri media

299 gli addetti coinvolti, mentre in Italia gli esuberi sono 1.935 su 4.440 occupati. Beko Europe ha annunciato ieri che lo stabilimento di Siena — come quello di Comunanza — chiuderà. (La Repubblica Firenze.it)

"La crisi aziendale, la più grave della Lombardia – ha commentato – è davvero preoccupante e si inserisce in un quadro che vede l’economia della Regione in sofferenza, come ha certificato anche l’analisi di Bankitalia, e questo a fronte di una Giunta immobile e in assenza di una politica industriale". (IL GIORNO)

La partecipazione del presidente a fianco dei lavoratori arriva dopo che Beko Europe ha presentato ieri al ministero delle Imprese un piano industriale con circa 2 mila licenziamenti in Italia, di cui ben 299 afferenti allo stabilimento senese destinato alla chiusura. (Toscana Notizie)

Da Beko un piano brutale: 1.935 esuberi

Usare il Golden Power, i poteri di cui il governo è dotato per tutelare settori e asset considerati strategici, è l'esortazione che risuona nelle dichiarazioni di Fratelli d'Italia… (L'HuffPost)

BIANDRONNO – Gianpaolo Garzonio (al centro nel collage qui sopra) lavora a Cassinetta da 36 anni. «Questa è più grave ancora degli esuberi fatti nel 2000 – commenta fermandosi a lato del corteo che dalla fabbrica si è spinto fino a Ternate – allora tutto sommato siamo riusciti a gestirli. (malpensa24.it)

Il tavolo presso il ministero delle Imprese è riconvocato martedì 10 dicembre alle ore 14. Un piano industriale brutale, che prevede molte chiusure e un numero astronomico di licenziamenti. (Collettiva.it)