Ancora bavaglio turco, retate di arresti di giornalisti e oppositori
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Con una serie di retate della polizia, in Turchia è stato sferrato un nuovo attacco a giornalisti e oppositori suscitando un acceso dibattito sulla libertà di stampa e sui diritti umani nel paese. Ma non nel nostro paese. Nella giornata di ieri, il ministro dell’Interno Ali Yerlikaya ha annunciato l’arresto di 231 persone, tra cui numerosi operatori dell’informazione e scrittori, un chiaro segnale della crescente repressione nei confronti di chi cerca di far sentire la propria voce nel panorama informativo turco (articolo21)
Ne parlano anche altri media
L’analisi Quegli Stati burattinai e incendiari nell’inferno di jihadisti senza padroni (La Stampa)
Mentre le bande jihadiste, accusate di avere legami con Ankara, avanzano verso Aleppo, in Turchia vengono sospesi nuovi sindaci e arrestati diversi politici e intellettuali. Nel solo mese di novembre, nel Paese sono stati sospesi sette sindaci dei partiti di opposizione Chp e Dem, l’ultimo quello di Bahçesaray, a Van. (il manifesto)
Tra lunedì 25 e martedì 26 novembre, le forze dell’ordine turche, in coordinamento con i servizi di intelligence del Paese, hanno portato avanti una maxi-operazione definita «antiterrorismo» in trenta province lungo tutta la Nazione, arrestando oltre 200 persone. (L'INDIPENDENTE)