Giustizia, l’errore di blindare la riforma
Articolo Precedente
Articolo Successivo
La separazione delle carriere per il Ministro Nordio è la «madre di tutte le riforme»: un’enfasi che si sta rivelando del tutto adeguata. Il Ddl costituzionale n.1917 Meloni/Nordio, a differenza delle diverse precedenti proposte di riforma, non è più una delle tante possibili articolazioni della separazione, e neppure soltanto una riscrittura del sistema di governo della magistratura, ma altera i… (La Stampa)
Ne parlano anche altre testate
Il parere del Consiglio superiore della magistratura votato ad ampia maggioranza: «Si creerebbe un corpo autoreferenziale, dal potere senza precedenti» (Open)
Arriva in aula alla Camera la riforma della giustizia che comprende la separazione delle carriere della magistratura e contestualmente il Csm si prepara, con una mozione, ad esprimere parere contrario in quanto è una riforma che "non trova riscontro nella giurisprudenza costituzionale" e non si comprende in che modo "possa contribuire a migliorare qualità ed efficienza della giurisdizione". (la Repubblica)
Lo ha detto il deputato M5S Alfonso Colucci, capogruppo in commissione Affari Costituzionali, illustrando la pregiudiziale M5S di costituzionalità al Ddl per la separazione delle carriere. "La separazione delle carriere è incompatibile con i principi della nostra Carta costituzionale e con gli obblighi che l’Italia ha assunto in ambito europeo. (Civonline)
“Ieri è iniziato l’iter del Disegno di legge costituzionale volto alla modifica del Titolo IV della Costituzione, con l’obiettivo di separare le carriere dei magistrati requirenti e giudicanti. La proposta prevede l’istituzione di due distinti organi di autogoverno: il Consiglio superiore della magistratura giudicante e il Consiglio superiore della magistratura requirente, entrambi presieduti dal Presidente della Repubblica. (La Voce del Patriota)
Prima dell’approdo in Aula della riforma, il ministro ci ha tenuto a ricompattare la maggioranza, nella quale alcune forze avevano presentato proposte di modifica, e ‘blindare’ il provvedimento in modo da evitare slittamenti nella sua approvazione. (LAPRESSE)
“L’intervento legislativo e costituzionale promosso dall’attuale Governo si inserisce in un contesto di crescente attenzione alla trasparenza e alla fiducia del sistema giustizia, temi cruciali per il consolidamento della democrazia e per il buon funzionamento dello Stato di diritto. (La Pressa)