Emilia-Romagna, i nomi per la giunta di Michele de Pascale: Vincenzo Colla è l'unica certezza, gli altri possibili assessori
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Ci sono certezze: la conferma dell’assessore allo Sviluppo economico Vincenzo Colla e un tecnico per la sanità (la modenese Chiara Gibertoni, dg del Sant’Orsola, è un nome accreditato). Poi ci sono scelte tracciate: la vicepresidenza a Isabella Conti e un bis per l’assessore all’Agricoltura Alessio Mammi, la coppia dem con il più alto numero di preferenze; poi un assessore di Avs e uno del M5S. Infine ci sono nomi in pista da tempo (come il segretario regionale dem, Luigi Tosiani) o appena entrati (l’ex sindaca di Santarcangelo, Alice Parma), tutti utili a comporre il puzzle della giunta regionale. (Corriere della Sera)
La notizia riportata su altri media
Il governatore … Michele de Pascale era in viale Aldo Moro già ieri mattina presto, in collegamento con radio e tv per raccontare la sua vittoria. (La Repubblica)
La sinistra che vince le elezioni regionali in Emilia Romagna e in Umbria è una non notizia. (Liberoquotidiano.it)
In un gioco di cerchi concentrici che parte da una situazione mondiale segnata dalla catastrofe delle guerre, dell’ambiente impazzito, da una democrazia messa a dura prova nel fortino americano che dal secondo dopoguerra ha garantito la pace nell’Occidente e ora assiste allo sconcertante risiko di nomi che Donald Trump ed Elon Musk spostano con disinvoltura sul loro scacchiere, passa per un’Europa che non decolla e arriva in un’Italia segnata da un clima di tensione che si sperava archiviato, i risultati delle elezioni regionali di Emilia Romagna e Umbria appaiono come un puntino. (Avvenire)
Lui, Michele de Pascale, 39 anni — già sopravvissuto a un incidente stradale «nel quale ho corso il rischio non solo di morire, ma di restare paralizzato e con un piede amputato» — era il segretario provinciale del Pd. (la Repubblica)
Meloni e le due sconfitte alle Regionali: «Interroghiamoci sul voto». Qualcosa deve essersi inceppato in Umbria, se è vero che alla vigilia tutti, a cominciare da Giorgia Meloni, credevano fosse possibile strappare un'altra volta l'ex roccaforte rossa, riconsegnarla nelle mani della bis-candidata Donatella Tesei. (ilmessaggero.it)
Elly Schlein scommette sul sicuro: il risultato elettorale del suo partito e della sua coalizione nelle due regioni in ballo lo attende a Bologna. Lì la vittoria è certa, e del resto è lì che la segretaria Pd vota: si presenta al seggio in tarda mattinata, scherza col presidente di seggio che si augura che «non le si rompa la matita come l'altra volta», e poi la insegue per ridarle la scheda elettorale che ha dimenticato. (il Giornale)