Francesco: la Chiesa è una ma l'unità si fa con Dio, non a tavolino

Francesco: la Chiesa è una ma l'unità si fa con Dio, non a tavolino
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Lorena Leonardi – Città del Vaticano “L’unità della Chiesa è l’unità tra persone e non si realizza a tavolino, ma nella vita”. E se tutti vogliono l'unità, "tutti la desideriamo dal profondo del cuore”, essa è “tanto difficile da ottenere che, anche all’interno del matrimonio e della famiglia, l’unione e la concordia sono tra le cose più difficili da raggiungere e più ancora da mantenere”. Papa Francesco riprende oggi, 9 ottobre, il ciclo di catechesi sullo Spirito Santo e la Chiesa - dopo la pausa di mercoledì scorso dovuta alla messa di apertura del Sinodo - e fa riferimento alla vita concreta di ciascuno per spiegare la maniera in cui lo Spirito Santo agisce nella Chiesa. (Vatican News - Italiano)

Ne parlano anche altri giornali

Era gremita ieri sera la Basilica Cattedrale di Rimini in occasione della preghiera e del digiuno per la pace promossi dalla Diocesi . Leggi tutta la notizia (Virgilio)

«In un momento storico segnato da conflitti e divisioni», spiega il presidente delle Confederazione nazionale Misericordie d’Italia, Domenico Giani, «la preghiera comune diventa un gesto di speranza e di unità. (Vita)

Sono le 12 in punto e nella moschea Mohamed VI rimbomba la voce di Valentino Castellani. L’ex sindaco e presidente del Comitato Interfedi della Città di Torino parla di «disarmare i cuori dalla violenza». (La Stampa)

La vicinanza e il supporto del Papa alla Chiesa mediorientale

(Foto Vatican Media/SIR) “L’unità della Chiesa è l’unità tra persone e non si realizza a tavolino, ma nella vita”. (Servizio Informazione Religiosa)

«Accogli il nostro grido! In questi tempi oppressi dalle ingiustizie e devastati dalle guerre, tergi le lacrime sui volti sofferenti di quanti piangono la morte dei propri cari, ridestaci dal torpore che ha oscurato il nostro cammino e disarma i nostri cuori dalle armi della violenza»: è l’invocazione elevata da Papa Francesco nella basilica di Santa Maria Maggiore, durante la recita del rosario per invocare la pace, presieduta nel pomeriggio di domenica 6 ottobre, alla vigilia del primo anniversario dell’inizio del conflitto in Medio Oriente. (L'Osservatore Romano)

E aggiunge: “Grazie, perché volete rimanere nelle vostre terre, grazie perché sapete pregare e amare nonostante tutto. Francesco definisce i cristiani che vivono nei “luoghi di cui più parlano le Scritture” come “un piccolo gregge inerme, assetato di pace”. (In Terris)