Gaza, emergenza umanitaria senza precedenti
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Michela Paschetto, direttrice delle professioni infermieristiche e sanitarie di Emergency, ha recentemente raccontato la sua esperienza a Gaza, descrivendo una situazione drammatica e senza precedenti. Nonostante abbia lavorato in contesti difficili come Afghanistan, Yemen e Libia, Paschetto ha sottolineato come la condizione attuale a Gaza sia particolarmente critica, sia per i combattimenti incessanti sia per le condizioni di vita della popolazione, costretta a spostarsi ripetutamente e a vivere in tende senza servizi di base.
L'UNICEF ha lanciato un appello urgente per un cessate il fuoco immediato, denunciando le condizioni disumane in cui versano i civili. La situazione è ulteriormente aggravata dal freddo intenso che ha colpito la regione, causando la morte di quattro neonati per ipotermia. Tra le storie più strazianti, quella della piccola Sila, morta di freddo la notte di Natale in una tenda gelida vicino a Khan Yunis, mentre la madre cercava disperatamente di riscaldarla con il poco latte che riusciva a produrre.
Il bilancio complessivo delle vittime del conflitto ha superato le 45.400 persone, con oltre 108.000 feriti. Negli ultimi giorni, almeno undici bambini sono stati uccisi negli attacchi, mentre altri quattro neonati sono morti a causa delle rigide temperature e della mancanza di riparo adeguato. Secondo il Ministero della Sanità palestinese, la situazione è destinata a peggiorare se non verranno prese misure immediate per proteggere i più vulnerabili.
La testimonianza di Paschetto e i dati forniti dalle organizzazioni umanitarie dipingono un quadro desolante, che richiede un intervento urgente e coordinato da parte della comunità internazionale per alleviare le sofferenze della popolazione di Gaza.