I tagli ai bonus casa “minori” costeranno 97 miliardi di investimenti
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Emerge uno scenario poco rassicurante dall'analisi di CNA e Nomisma sulle conseguenze dei tagli ai bonus casa apportati dalla Manovra 10 milioni di famiglie pronte a ristrutturare casa Gli italiani sono sempre più convinti che ristrutturare il proprio immobile migliorando l’efficienza energetica sia un ottimo investimento per il futuro. Ma il desiderio di riqualificare casa viaggia di pari passo con le detrazioni fiscali e i recenti tagli ai bonus casa apportati dalla Legge di Bilancio 2025 potrebbero costarci caro. (Rinnovabili)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Ultimo Aggiornamento: 30/10/2024 Negli ultimi anni, il Superbonus ha rappresentato un potente incentivo per la riqualificazione energetica e sismica degli edifici in Italia. Con il disegno di legge di bilancio per il 2025, sono previste nuove disposizioni che influenzeranno l’accesso a questo beneficio: un limite per le nuove richieste a partire dal 2025 e la possibilità di rateizzare in dieci anni le spese sostenute nel 2023. (Edilizia.com)
Ristrutturare casa è una scelta sempre più frequente, motivata sia dal desiderio di migliorare gli spazi interni sia dalla necessità di adattarsi a standard di efficienza energetica. Che si tratti di ammodernare un appartamento o di riqualificare una villetta, gli interventi più comuni includono rifacimento degli impianti, installazione di nuovi infissi, cappotto termico e modifiche alla disposizione degli spazi interni. (Energy CuE)
Al contrario "i provvedimenti in manovra rischiano di intaccare il settore delle costruzioni, che in questo Paese invece, tra manutenzioni, inves… (L'HuffPost)
Introduzione (Sky Tg24 )
Il disegno di Legge di Bilancio 2025 prevede alcune proroghe ma quasi tutte ridotte rispetto a quelle ad oggi in vigore. Secondo la normativa attualmente in vigore il 31 dicembre 2024 scadranno la maggior parte dei bonus edili. (MySolution)
Cna, sulla base di un sondaggio curato da Nomisma, stima che la stretta sui bonus edilizi, con aliquote al 36% ed un tetto massimo di 48mila euro, ridurrebbe la domanda delle famiglie per le ristrutturazioni di 97,3 miliardi in tre anni, con 3,5 milioni di famiglie (su 10 milioni) che potrebbero rinunciare a lavori che hanno in programma per le loro abitazioni. (LA NOTIZIA)